Tra i tavoli del ristorante nessuno si senta diverso. In centro apre “Da Noi”

Via Lambertenghi L’iniziativa di un papà. L’inaugurazione la prossima settimana

In via Lambertenghi è pronto ad aprire “Da Noi”, un ristorante davvero inclusivo. Una brigata di giovani diversamente abili si appresta a proporre piatti valtellinesi a chilometro zero, guidata da un giovanissimo e promettente chef comasco di soli 21 anni. L’inaugurazione del locale è fissata per la settimana prossima , un appuntamento dedicato alle sole autorità. Poi dal 14 ottobre l’apertura.

Gli ultimi lavori al civico 24 sono ancora in corso, ma i 34 coperti tra quindici giorni verranno tutti serviti. «Dobbiamo riuscirci per forza – racconta Guido Grilli, il responsabile del nuovo ristorante – stiamo correndo. Aprire un’attività in Italia è una vera fatica, i costi per la burocrazia sono incalcolabili, c’è sempre qualche complicazione. La nostra avventura, in più, è un po’ più speciale. Stiamo preparando permessi e documenti per assumere gradualmente otto ragazzi diversamente abili. A turno tra sala e cucina lavoreremo in cinque, con uno staff bilanciato da dipendenti normodotati. Il menù, a buon prezzo, prevede prodotti provenienti dalla Valtellina, pasta fresca e carne alla piastra».

Tra i tavoli ci sarà di sicuro Federico Tiranti, un ragazzo di quasi 50 anni portati eccezionalmente grazie alla passione per il nuoto e il canottaggio. Darà una mano come tutto fare alla brigata. «Una volta raggiunta la maggiore età, concluso il percorso di studi, difficilmente chi ha una disabilità importante riesce a trovare un’occupazione, a diventare autonomo – racconta la mamma, Giovanna Varesi – ed invece è importante darsi da fare, stare in compagnia, avere una propria autosufficienza. Ecco perché Federico intende sposare questo progetto».

Lo chef designato e già messo sotto contratto è Angelo Puzzo, fresco di diploma al Cfp di Monte Olimpino. Gli altri camerieri e aiuto cuochi sono giovani diversamente abili, con diverse difficoltà, non di tipo motorio. Quanto a Grilli, docente e formatore del Setificio, ci tiene invece a ribadire che non è il proprietario del ristorante, ma è come tutti gli altri un dipendente. Non solo, non percepirà stipendio, al pari dei membri del consiglio direttivo. L’obiettivo prioritario del ristorante, almeno alla partenza, è garantire lo stipendio ai giovani disabili impiegati. Accanto a Grilli ci sarà Matteo, suo figlio che ha tenacemente concluso gli studi ed anch’egli è portatore di una disabilità.

Una storia di solidarietà

Alle spalle di questa neonata attività c’è una storia di solidarietà. Per partire con l’aiuto di Confcooperative e del mondo tessile comasco è stata costruita Anima e Cuore che ha raccolto 67mila euro di donazioni, oltre il traguardo prefissato. La raccolta è ancora aperte sul sito della Fondazione Comasca che ha supportato questa coraggiosa avventura giunta ai blocchi partenza.

L’evento inaugurale di prossima settimana come detto è pensato per le sole autorità locali, la brigata si sta impegnando per invitare tutti i più importanti rappresentanti del territorio. Poi da sabato 14 ottobre la porta di via Lambertenghi apre a tutti. Sono tanti i cittadini di passaggio che già si fermano per domandare. Le prenotazioni per ora vengono prese tramite via Whatsapp (3270806717).

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