Per via del traffico a Como si arriva a “viaggiare” anche 9 km all’ora

L’analisi Gli orari peggiori sono alle 7.45 e alle 17.45, ma non va molto meglio a metà mattina: lo raccontano i dati di Google Maps. Dai quartieri al centro, i tempi di percorrenza più lunghi si registrano arrivando da Camnago Volta e Ponte Chiasso

Como

Ogni settimana chi viaggia all’interno dell’area urbana di Como verso il posto di lavoro o di studio passa tra le due ore e mezza e le tre ore e mezza in auto, per percorrere una media di dieci chilometri al giorno. L’ora di punta del traffico mattutino, intorno alle 7.45, è la peggiore, ma anche fasce orarie apparentemente più tranquille, come quella delle 10.45 di mattina, riservano sorprese.

A raccontarle sono i dati di Google Maps, ottenuti tramite la simulazione dei tempi di percorrenza lungo cinque diverse direttrici in ingresso e in uscita dal centro storico, in quattro diversi momenti della giornata. I quartieri di Albate (Trecallo), Camnago Volta, Tavernola, Lora e Ponte Chiasso sono stati presi in considerazione come punti di partenza e di arrivo in riferimento a Porta Torre, individuato come luogo centrale della città, dove gli molti studenti arrivano in autobus e dove i lavoratori partono alla ricerca di parcheggio. I numeri ottenuti si basano sulle geolocalizzazioni dei cellulari e sono riferiti a quattro orari: le 7.45, le 10.45, le 17.45 e le 21.45.

Fermi in colonna

La coda più lenta è quella che si forma tra il quartiere di Camnago Volta e il centro città. Una distanza di soli 2,9 chilometri, che però alle 7.45 del mattino viene percorsa da una colonna di auto che avanza a 9 chilometri all’ora. Infatti, per scendere verso Porta Torre si impiegano tra i 10 e i 20 minuti (la variazione tiene conto di eventuali incidenti o rallentamenti lungo il percorso). Ma, allo stesso orario, un’altra area di accesso alla città si sveglia nel traffico immobilizzato: da Lora a Porta Torre autobus e auto impiegano tra i 9 e i 18 minuti per percorrere appena tre chilometri di strada.

Il percorso più lungo è invece quello di chi deve spostarsi tra il centro e il quartiere di Ponte Chiasso, per poi lasciare l’auto o proseguire verso la Svizzera. Per percorrere questi 7,4 chilometri si arriva a impiegare ben 25 minuti, nell’orario che segna la chiusura di molti uffici, alle 17.45, quando si viaggia in direzione di Ponte Chiasso a una velocità di 17 chilometri all’ora. Non va meglio alla mattina, orario in cui il tempo di percorrenza scende di un solo minuto.

Ma nemmeno la fascia oraria di metà mattina non è idilliaca. Osservando il tratto di strada compreso tra Trecallo e Porta Torre, si nota che la percorrenza media per coprire i 4,7 km considerati è, in direzione Trecallo, di 15 minuti alle 10.45. Un discorso simile vale per il percorso che collega Tavernola al centro: a metà mattina, per coprire 6,2 chilometri, si impiegano mediamente 18 minuti. A Como, insomma, la coda aspetta dietro l’angolo in ogni momento della giornata.

«Più parcheggi intorno al centro»

Un’eccezione a questa tacita regola è la sera. In tutte le tratte considerate i tempi di percorrenza stimati alle 21.45 sono quasi sempre dimezzati rispetto agli orari di punta . Tra Trecallo e Porta Torre 9 minuti, invece di 18, da Camnago Volta 7 invece di 15, da Ponte Chiasso si scende da 25 a 13 e da Lora da 13,5 a 7,5.

«Il rallentamento del traffico innervosisce gli automobilisti e provoca incidenti di lieve entità, come i tamponamenti, che però a catena peggiorano la situazione - spiega Mario Lavatelli, presidente di Acus (Associazione civica utenti della strada) -. Non solo, anche le condizioni della strada influiscono sui tempi di percorrenza: strade che non sono messe in sicurezza (dove, per esempio, ci sono le buche o l’asfalto è sconnesso, ndr) portano a ulteriori incidenti e rallentamenti». I dati rilevati tengono in considerazione solo il percorso dalle periferie al centro, e viceversa, ma non considerano il tempo ulteriore che gli automobilisti passano al volante in cerca di un parcheggio. «Motivo per cui, come già abbiamo proposto al Comune, - conclude Lavatelli -, bisogna potenziare le aree di sosta intorno al centro città».

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