Traffico, tuffi vietati e taxi boat abusivi: sul lago arriva la Guardia costiera

La novità Da questa estate anche il Lario avrà una Capitaneria di porto come Garda e Maggiore. In servizio un primo continente di sei militari addestrati: l’organico sarà poi innalzato a 18

Una capitaneria di porto per il lago di Como.

Su impulso del Ministero delle Infrastrutture, da cui dipende la Guardia costiera unitamente alla Marina militare, è stato dato mandato di riconoscere al nostro lago da questa estate una propria capitaneria come già avvenuto sul lago di Garda e sul lago Maggiore. Dalla sede principale al porto di Genova arriverà a Como un contingente iniziale pari a sei militari addestrati, da aumentare progressivamente fino a 18 unità. La decisione non è ancora stata messa nero su bianco e deve essere costruita nel corso dei prossimi mesi.

Il cambiamento però per il nostro lago non è di poco conto. La Guardia costiera infatti ha compiti in materia di navigazione e trasporto marittimo, ma anche di vigilanza. Una presenza che consentirà di garantire maggiori controlli, che soprattutto d’estate si rivelano importantissimi.

Situazione pericolosa

Il traffico di imbarcazioni dal capoluogo all’alto lago è diventato negli ultimi anni frenetico e pericoloso e soprattutto poco normato. Con troppi taxi boat e noleggiatori senza le carte in regola, con al timone turisti spesso alle prime armi. Anche le autorità locali hanno sollevato a più riprese il problema dei tantissimi diportisti che si riversano ogni estate sul lago, con le forze dell’ordine già oberate di lavoro che hanno tentato, con evidenti limiti d’organico, di arginare la situazione.

Sopralluoghi in città

In più la Guardia costiera ha competenze anche in tema di sicurezza, in caso di incidenti e annegamenti può intervenire. Molto dipenderà dalla dotazione di navi e motonavi che verrà assegnata a Como. Certo il tema dei tuffi vietati che ogni estate porta a tristi e fatali episodi non scomparirà. È impossibile per un piccolo contingente essere presenti su ogni costa e ogni spiaggia per osservare i bagnanti. È però lecito aspettarsi maggiori azioni preventive. Il corpo delle capitanerie di porto è infatti un punto di riferimento per tutta l’utenza dell’acqua ed è una struttura nel campo altamente specializzata.

Nei giorni scorsi, insieme all’Autorità di bacino e alla Navigazione, sono state fatte delle riunioni e dei sopralluoghi in città e a Menaggio per dare alla capitaneria una sede fisica. Ma al netto del comando i controlli e le operazioni interesseranno tutto il lago ed è questo che importa agli addetti ai lavori e alle amministrazioni locali.

La scorsa estate la richiesta di portare a Como una capitaneria era rimbalzata da più parti, l’hanno chiesto diverse associazioni del territorio, gli enti di formazione dei bagnini e anche alcuni rappresentanti politici. Da qualche anno sul lago di Garda, a Salò è di stanza una capitaneria che ha aperto battenti alla luce dell’aumento del turismo. In funzione dodici mesi giorno e notte nel nucleo lavorano trenta militari, con a disposizione quattro mezzi navali tra cui una motovedetta per la ricerca e il soccorso, oltre a quattro mezzi da terra di pronto intervento. In questo caso il Garda dipende dalla direzione marittima di Venezia.

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