Cronaca / Como città
Sabato 13 Luglio 2024
Traglio: «Resto uomo di centro. Apprezzo Forza Italia e sogno un nuovo polo»
La sua presenza, in campagna elettorale per le europee, all’evento organizzato in città da Forza Italia e Letizia Moratti non è passata inosservata. Maurizio Traglio, imprenditore e già candidato sindaco per il centrosinistra nel 2017 (sconfitto dal centrodestra di Mario Landriscina) non nega il riavvicinamento all’area politica da cui storicamente proviene, quella liberale. E non esclude un ritorno in campo.
Partiamo dall’inizio.
La mia area di riferimento è sempre stata quella di centro, che aveva come caratteristica la liberaldemocrazia. In un momento storico è coincisa con la proposta innovatrice di Renzi e la rottamazione della vecchia sinistra. All’epoca pensai che ci potesse essere un rinnovamento del Pd sull’onda di Renzi e forse c’è anche stato per un periodo.
Infatti lei si candidò a Como per il centrosinistra.
Allora Renzi aveva già lasciato la direzione del Pd ed era subentrato Gentiloni, ma non c’era un’area che unisse l’elemento liberale e la sensibilità verso il sociale in cui identificarmi. Vedevo molta confusione. La presenza della Lega mi portava ad essere molto più vicino al centrosinistra che al centrodestra.
E poi con il Pd cosa è successo?
Ha creato alleanze che non condivido. Mi riferisco ai 5 Stelle. In seguito alla morte di Berlusconi molti hanno dato per finita Forza Italia e invece io mi sono reso conto che il lavoro fatto da Tajani di riorganizzazione complessiva ha portato al riavvicinamento di figure che meritano rispetto e una di loro è Letizia Moratti, che conosco bene.
E quindi c’è anche un suo avvicinamento?
L’ho conosciuta come politica, ma altrettanto bene come persona e ho assistito alla significativa riorganizzazione di Forza Italia e, nello stesso tempo, a una proposta politica riassestata da parte di Italia Viva. Vedrei bene un centro costituto da Forza Italia, Italia Viva e Calenda. È una mia fantasia, certo, ma ogni tanto mi piace sognare. Una proposta politica seria di centro sarebbe per gli Italiani confortante e completa e darebbe al Paese quello che cerca. Non succede perché i leader politici non trovano un punto incontro.
Lei adesso è iscritto a partiti o pensa di iscriversi?
Non sono iscritto a nessun partito e ad oggi non provo nessuna emozione forte che mi spinga a farlo. Credo però che in maniera responsabile se potessi portare un contributo per riunire le forze di centro lo farei, stante che molte persone le conosco e le stimo. Penso possano dare un contributo significativo al Paese. Peccato non sia ancora accaduto.
Prima parlava della sua “incompatibilità” con la Lega. Oggi è alleata a Forza Italia e a Fratelli d’Italia...
Vero, ma vedo anche molto marcata la volontà di Forza Italia di sottolineare sempre la sua centricità sia alla Lega che a FdI. Forza Italia è utile per tenere la barra al centro piuttosto che eccessivamente a destra, cosa non ideale per il Paese.
Pensa di tornare a fare politica in prima persona?
Sono molto impegnato nelle mie attività professionali, può darsi nei prossimi tempi. Ora però ho percorsi importanti da portare avanti con le mie attività.
Magari avrà incarichi non a a Como ma a livello nazionale...
Una persona che si è messa a disposizione e non è stata scelta vuol dire che ha dato quello che poteva, ma non ha parlato la lingua giusta. Ritengo conclusa la mia esperienza a Como. Poi certo l’attuale sindaco è arrivato lì anche grazie alla perseveranza.
A proposito di Rapinese, che giudizio dà?
Assisto al ripetersi delle caratteristiche dell’uomo più che del politico e, quindi, non riesco ad essere un suo supporter. Su quanto sta facendo non ho un’opinione, darò un giudizio quando avrà avuto tempo per esprimere le sue capacità. Adesso è al 40% del mandato. Io il tifo lo faccio per Como, non per il sindaco. Ma c’è una cosa su cui si deve fare attenzione.
Quale?
Concordo su quello che ha detto De Santis e cioè che bisogna preoccuparsi dei giovani che se ne vanno. L’amministrazione deve agire non demandare agli imprenditori le proposte. Qui, a parte il turismo, non ce ne sono altre. Ecco perché dovessi rifarne una io ripartirei da quello che allora mancava e cioè università, alta formazione, capacità di accoglienza. Tutto questo genera economia come dimostrano città come Losanna e Ginevra.
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