Treni per Milano, 63% in ritardo a gennaio

I dati Numeri neri: arrivo a destinazione in media 7 minuti dopo. Cancellato il 2,4% delle corse, in orario solo il 34%. E negli ultimi sei mesi le direttrici comasche sempre sotto lo standard di affidabilità come certificato da Trenord

Treni, negli ultimi sei mesi situazione pessima sulle tratte comasche, tanto che è sempre scattato il bonus. E il 2024 non è iniziato affatto bene. Nella seconda parte del 2023 il servizio ferroviario per quanto riguarda le principali linee che interessano Como ha incontrato gravi difficoltà. Lo confermano i dati relativi a ritardi e cancellazioni certificati ogni mese da Trenord. Nei bonus riconosciuti ai pendolari da aprile ad agosto (che fanno però riferimento ai disservizi registrati da gennaio a maggio), nessuna delle nostre tratte è scesa sotto agli standard minimi di affidabilità. Al contrario da settembre a febbraio (quindi per i ritardi calcolati nel periodo giugno-novembre) le direttrici comasche sono sempre scese sotto alla soglia limite.

Il dettaglio

In particolare nel mese di giugno la Milano-Como- Chiasso aveva un indice di affidabilità pari al 5,46% quando invece non avrebbe dovuto superare il 5%, sulla Como-Saronno questa percentuale era pari al 4,63% mentre il limite è fissato al 4%. A luglio ha sforato anche la linea che parte da Asso (4,67% contro un limite pari al 4%) ed ancora la Milano-Como-Chiasso (5,62%) e la Como-Saronno-Milano (4,63%). Ad agosto cominciano i guai sulla Como-Lecco (5,19% sopra al 5% di limite). A settembre sono state colpite tutte le tratte: la Milano-Como-Chiasso (5,59%) la Como-Saronno-Milano (5,76%), la Asso- Milano (4,9%) e peggio la Como-Lecco (7,77%). Proprio la direttrice verso Lecco ha visto largamente peggiorare le sue performance verso fine anno. A ottobre la percentuale che calcola i disservizi è salita al 9,46%, sulla Milano-Como-Chiasso al 6,58%. Infine gli ultimi dati pubblicati da Trenord relativi a novembre toccano di nuovo tutte le nostre tratte: malissimo la Como-Lecco (10,38%), come pure la Milano-Como-Chiasso (7,54%), la Como-Saronno-Milano (5,15%) e la Asso-Milano (6,38%).

Progressivo peggioramento

C’è stato quindi un progressivo peggioramento del servizio. Secondo le prime stime non ufficiali calcolate dai pendolari a gennaio sulla Milano-Como-Chiasso le cose non sono iniziate bene. Il 63,1% dei convogli è arrivato in ritardo, in media 6,6 minuti, il 2,4% delle corse è stato cancellato mentre in orario ha viaggiato la restante parte dei treni, il 34,5%.

«Nella seconda parte dell’anno però è vero abbiamo notato un peggioramento nei collegamenti – commenta Franco Aggio, uno dei rappresentanti dei pendolari eletti dai comitati e riconosciuti dalla Regione – pur a macchia di leopardo a seconda delle diverse direttrici. Difficile comprendere i motivi precisi. Come pendolari siamo sempre in attesa di una convocazione da parte dell’assessorato regionale ai Trasporti per riprendere un dialogo che era stato interrotto negli anni precedenti». Nei tanti gruppi dei pendolari sui social network, sempre guardando alle linee comasche, si moltiplicano i commenti degli abbonati che meditano di promuovere azioni di protesta. Esposti, class action, petizioni, sciopero dei biglietti. I viaggiatori sono stanchi, lavoratori e studenti rischiano sistematicamente di arrivare tardi in azienda e scuola. Serve a loro parere più frequenza e puntualità verso Milano e verso la Svizzera in particolare.

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