Treni, ancora ritardi. E con i lavori a Borghi
è caos a Camerlata

La giornata Ancora corse cancellate e in ritardo. I pendolari: «Così da settimane, ma i lavori non aiutano» - Alla stazione unica dalle 8 era impossibile trovare posto

L’avvio dei lavori alla stazione di Como Borghi, con le conseguenti variazioni delle corse annunciate da Trenord negli scorsi giorni, ieri si è svolto tra cancellazioni e soppressioni dei trnei nelle fasce orarie in cui si muove il maggior numero di pendolari da e verso la città.

Già alle 7.30, infatti, i lavoratori e gli studenti comaschi sono stati accolti nelle stazioni lungo la linea dalle soppressioni di due treni (uno in arrivo da Milano e uno diretto a Milano), oltre ai ritardi di sette corse (in un caso si è trattato di un ritardo di oltre quindici minuti, in tre casi di un ritardo che ha superato i dieci minuti e negli altri tre di soli cinque minuti), oltre a una corsa pomeridiana in ritardo di dieci minuti e un’ulteriore soppressione verso sera. «Ho scoperto domenica delle variazioni agli orari dei treni e sono rimasta sconcertata - racconta Greta Gamba, studentessa solita prendere il treno dalla stazione di Borghi - Non ho altre soluzioni per raggiungere Milano, per fortuna il mio treno, quello delle 7.21 da Borghi, non è tra quelli che sono stati spostati a Camerlata. Questa mattina potevo entrare in università un’ora dopo, quindi ho aspettato la corsa delle 8.51, ma il treno è stato soppresso e ho dovuto prendere quello delle 9.21, arrivando così in ritardo a lezione».

Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, dal momento che, come racconta Diego Trobia, pendolare comasco che ogni giorno parte dalla stazione di Camerlata per raggiungere Milano, il servizio sulle linee ferroviarie comasche è peggiorato notevolmente da settembre, come già era accaduto lo scorso autunno quando le giornate nere dei pendolari si susseguivano una dietro l’altra, senza sosta.

«Sulle variazioni d’orario per i lavori a Como Borghi non ho saputo nulla fino all’ultimo - spiega Trobia - Io prendo il treno da Camerlata, ma i disagi che ci sono stati oggi (ieri, ndr) e che hanno lasciato molti lavoratori ad attendere invano sulla banchina del treno, una volta usciti dal lavoro, vanno a sommarsi ai problemi che noi pendolari affrontiamo costantemente. Ho scritto decine di reclami a Trenord e ho chiesto anche un’accesso agli atti per verificare quante vole i treni regionali veloci siano stati cancellati in un anno. Non mi hanno mai risposto, lo stesso da Regione Lombardia».

La speranza tuttavia, per la giornata di ieri, era che i nuovi orari potessero quantomeno essere rispettati e segnare così il felice inizio di quella che sarà una lunga convivenza con il cantiere di Como Borghi. Anche perché, la novità più significativa per i pendolari del centro città, ovvero lo spostamento del capolinea delle due principali corse del treno regionale diretto (che non effettua fermate intermedie) delle 7.10 da Borghi e delle 18 da Milano alla stazione unica di Camerlata, senza più passare dal centro, sta già dando creando non pochi problemi.

Il tema centrale, in questo caso, è quello del posteggio. Ieri mattina alle 10 il parcheggio, già solitamente occupato quasi interamente, non aveva nessun posto libero e diversi pendolari - soprattutto universitari che iniziano le lezioni in tarda mattinata - hanno girato più volte nell’area di sosta senza trovare alcun posteggio libero. È probabile infatti che, oltre alla normale utenza, ieri abbiano parcheggiato alla stazione unica anche alcuni pendolari del centro città, soliti prendere il regionale diretto della mattina,

Una giornata nera che si è conclusa peggio di come è iniziata quando centinaia di pendolari comaschi si sono trovati alla banchina della stazione di Milano Cadorna ad aspettare il regionale veloce delle 18 (con arrivo previsto a Camerlata alle 18.44) che però non è mai partito «per esigenze di servizio». E ancora una volta è toccato aspettare, sperando nella corsa successiva.

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