Cronaca / Como città
Giovedì 29 Settembre 2022
Treno degli studenti diretto a Como, accanto al sedile spunta una siringa
La foto-scandalo Scoperta ieri mattina sul convoglio delle Nord. Era a bordo della corsa da Milano. I sindacati: «Quello della sicurezza è un problema purtroppo noto»
Direzione Como, orario di punta, sul treno si viaggia con una siringa usata accanto al sedile. L’immagine simbolo, scattata da un pendolare, scatena le reazioni di chi ogni giorno sale in carrozza per andare a scuola e al lavoro ed è costretto da anni a vivere situazioni se non di pericolo, almeno di disagio. Ieri mattina su un treno proveniente da Saronno in arrivo in città poco prima delle otto tra il sedile e il finestrino, oltre a mozziconi, fazzoletti e sporcizia per terra c’era anche una siringa usata. A bordo erano presenti moltissimi lavoratori e giovani studenti. È noto che soprattutto la notte la linea è frequentata da sbandati. Tossicodipendenti che salgono e scendono dai treni e che si fermano in alcune stazioni che funzionano da centri di spaccio.
I pendolari, gli studenti uniti al personale ferroviario ne fanno una questione di sicurezza. Sentito sul caso Trenord si dispiace e prega gli utenti di segnalare subito al capotreno situazioni così gravi. L’azienda dei trasporti non nasconde di essere a conoscenza di diverse situazioni di difficoltà, specialmente in alcune fermate della tratta. «È un problema atavico – dice Ferruccio Saibene, segretario di Fit Cisl dei Laghi – che si lega al tema della sicurezza. Abbiamo appena scioperato per le aggressioni al personale dei trasporti. Ci vuole vigilanza, le telecamere non servono se sono fini a se stesse e nessuno controlla. Non basta l’impegno di Trenord, servono interventi a livello regionale e nazionale».
«Non è un bell’ambiente, da anni ci sono tossicodipendenti che fanno avanti indietro sui treni. Aprire le porte per entrare a dormire non è difficile»
Di forze dell’ordine a bordo dei treni si parla da tempo, ci sono state delle sperimentazioni. «Non è un bell’ambiente - racconta Stefano Cotogno, un pendolare che viaggia nelle fascia serale e notturna – ci sono da anni tossicodipendenti che fanno avanti indietro sui treni. Aprire le porte per entrare a dormire non è difficile. Alcune stazioni sono usate come rifugio. Per esempio a Camerlata, in via Scalabrini, di sera occupano i binari dall’1 al 3. Durante il viaggio macchinista e capotreno stanno chiusi nel vagone di testa, le altre carrozze sono abbandonate».
Anche alla stazione di Grandate Breccia la notte ci sono cattive frequentazioni. L’azienda ferroviaria conferma problemi analoghi alla stazione di Cadorago. «Molti treni non hanno nemmeno le telecamere – spiega Andrea Mazzucotelli, referente dei pendolari dal nodo di Saronno – episodi davvero gravi accadono raramente per fortuna, ma capita più spesso per esempio di notare comportamenti scorretti nei confronti delle donne, esibizionismo che sfocia nella molestia. Il personale aziendale sulle carrozze si fa vedere poco».
«Il tema del disagio sui mezzi pubblici è reale – commenta Lucas Radice, studente del Volta e referente dell’Unione degli studenti di Como – non solo sui treni, ma anche sui bus. Riceviamo numerose segnalazioni dagli alunni, episodi di molestie e di discriminazione».
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