Troppi alloggi vacanza: «Più affitti calmierati con il piano casa»

Il dibattito La ricetta della Cdo: «No al tetto alle strutture, recuperiamo 500 abitazioni». Ma dai Comuni lariani nessuna richiesta

Gestire l’impatto del turismo sul tessuto urbano non significa necessariamente porre un limite alle case vacanze. C’è la possibilità di accedere al Piano casa della Regione che stanzia 1,5 miliardi per sovvenzionare diverse forme di edilizia - compreso l’housing sociale. Un piano - se ne è parlato molto al recente Meeting di Rimini - per il quale hanno presentato richiesta finora solo tre Comuni, nessuno dei quali comasco.

Il tema dell’accoglienza

È il tema di un intervento con cui la vicepresidente comasca della Compagnia delle Opere e coordinatrice della Filiera Cdo Edilizia, Simona Frigerio, affronta il tema attualissimo - soprattutto dopo l’appello del vescovo - dell’overtourism e dell’allontanamento dal centro di un’intera fetta di popolazione.

«Proprio quello dell’accoglienza è il tema centrale - scrive la vicepresidente di CdO - Riguarda sia gli indigenti, sia quelle fasce del ceto meno abbiente e anche del ceto medio che non riescono a trovare posto in una città e in un lago che sembrano diventati una grande fiera delle vacanze. Da molte parti si è chiesto – chi al Comune con un regolamento, chi al governo alzando di molto la tassa di soggiorno – di intervenire per contrastare il fenomeno prendendo provvedimenti contro l’uso indiscriminato del patrimonio immobiliare. Su questo punto, però, pur nella sua colorita argomentazione, non ha torto il primo cittadino quando dice che va salvaguardata la proprietà privata (...) salvo che palesemente sia perseguita a danno dell’interesse collettivo». Un possibile strumento per riequilibrare l’overtourism di Como e dintorni «è il nuovo piano casa della Regione Lombardia che stanzia ingenti risorse per il mercato immobiliare, per gli affitti a prezzi calmierati e per l’housing sociale».

Il suggerimento è quello di «utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Regione per realizzare interventi importanti in città per riequilibrare il mercato immobiliare». Nel piano viene stanziato un miliardo e mezzo di euro su cinque direttrici: sostenibilità (26 milioni), welfare abitativo (210 milioni), cura del patrimonio (736 milioni), rigenerazione urbana (512 milioni) e housing sociale (52 milioni).

Anche i privati

«Queste somme - prosegue Frigerio - sono messe a disposizione delle amministrazioni locali, ma anche delle Aler, degli altri enti locali e persino dei privati che possono partecipare a bandi di assegnazione dove in cambio della garanzia di mettere sul mercato – opportunamente ristrutturati - alloggi in affitto a prezzo calmierato vengono premiati con un interessante contributo all’operatore privato accreditato. Gli interventi possono riguardare le aree urbane dismesse, il patrimonio comunale abbandonato, ma anche gli edifici di proprietà della Curia o di enti religiosi e persino di privati». «L’immissione di quote significative di nuovi alloggi ad affitti agevolati a Como e dintorni – 200, 300, 500? – può e deve avvenire senza consumare nuovo suolo bensì riqualificando edifici ammalorati e rigenerando intere aree abbandonate»,conclude.

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