Cronaca / Como città
Lunedì 22 Luglio 2024
Troppi turisti sul lago? «I flussi in arrivo vanno delocalizzati»
Il dibattito Albergatori e ambientali sono d’accordo sulla necessità di una governance più forte del settore - «E servono regole rigide su case vacanza e campeggi»
L’overtourism è un problema sul lago di Como, ma solo in alcune località. Come risolverlo? Delocalizzando l’offerta e rendendo anche le mete meno conosciute attrattive, potenziando i mezzi di trasporto. Le parole dell’assessore regionale Barbara Mazzali per la quale «il rischio sovraffollamento è limitato a pochi mesi e interessa solo alcune località» trovano conferma anche tra gli addetti ai lavori comaschi, concordi con il suo punto di vista.
I trasporti
Tra questi c’è Luca Leoni, presidente degli albergatori di Confcommercio. «L’assessore sfonda una porta aperta – conferma Leoni -. L’overtourism ce l’hanno Bellagio e Varenna, poi la città di Como ma soprattutto nella zona a lago dove ci sono le file per i battelli. Il resto è un flusso notevole di persone, ma gestibile. Bisogna delocalizzare i turisti, da lì la nostra proposta di creare delle nuove navette nella zona di Argegno e Menaggio, per distribuire la gente di più e non farla convogliare tutta nelle stesse zone. Meglio un po’ di overtourism che poco turismo, ma bisogna riuscire nelle zone più sature come Bellagio a diluire nelle frazioni e non tutto nel centro. Il problema è che la gente sta dove ci sono i trasporti». E aggiunge: «A Bellagio convogliano tutti dove arrivano battelli e traghetto, lo stesso a Varenna, con le file che partono dagli uffici per fare i biglietti fino alla stazione, il grosso problema è la gestione dei trasporti. Se riuscissimo a fare un sistema diverso e non come 50 anni fa solo con qualche corsa in più, ma con una visione diversa, sarebbe possibile spostare i turisti anche nelle altre zone. Sarebbero tutti felici: alcuni centri non sarebbero più presi d’assalto e i luoghi dove ora ci sono meno persone, avrebbero un maggiore ritorno».
Elisabella Patelli, storica rappresentante comasca dei Verdi, insiste sulla necessità di creare una task force, un tavolo di lavoro per affrontare la questione e risolverla, prima che sia troppo tardi. «L’overtourism aggredisce i luoghi più noti, la nostra proposta è quella delle tre R - sottolinea – innanzitutto redistribuire, creare un’offerta e sostenerla per mandare i flussi di turismo verso altre mete. Poi regolamentare: c’è un problema di non regole, bisogna metterle perché sono importanti, ad esempio sull’extra alberghiero, come i B&b e case vacanze, ma anche i campeggi selvaggi a Como. Infine responsabilizzare: il nostro territorio è ricco di bellezze non solo naturali, ma anche culturali e artistiche, vanno valorizzati tutti i talenti. Dobbiamo essere attrattivi verso un turismo responsabile».
Tavolo istituzionale
E prosegue: «È necessario istituire un tavolo istituzionale con tutti i soggetti in grado di ragionare su un turismo diverso perché bisogna saper governare il fenomeno, senza rigettarlo perché comunque è una risorsa. Mi auguro che qualcosa si faccia, per ora sono solo parole. Il territorio non ha sviluppato servizi e capacità all’altezza di questo turismo. Basterebbe creare un’offerta che segua queste regole per spalmare l’economia, mettere regole per governarlo e responsabilizzarlo, un turismo che rispetti il territorio e sia in grado di apprezzare non solo il lago ma anche gli aspetti culturali, storici e artistici».
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