Cronaca / Como città
Sabato 16 Dicembre 2023
Troppo care le case per i lavoratori: infermieri e autisti rifiutano i contratti
Il problema Caparre e spese condominiali carissime: impossibile trovare alloggi in città. Il problema riguarda soprattutto le attività sanitarie. Ecco perché tanti rinunciano al posto
Appartamenti per lavoratori cercansi. Infermieri e autisti non accettano i contratti a Como anche per colpa del caro casa.
Sarà perché ai comaschi conviene di più affittare gli appartamenti ai turisti, ma trovare una sistemazione per i lavoratori italiani in arrivo da fuori è diventato molto complicato, tanto che alcuni professionisti finiscono per rifiutare il posto fisso.
Gli annunci on-line
Sta succedendo, per esempio, a diversi infermieri, una figura professionale che nel nostro territorio manca e che è ricercatissima. L’Asst Lariana ha appena concluso un concorso per assumere 130 infermieri, sono stati promossi circa 200 candidati. «Sono giovani sanitari che poi chiedono aiuto per trovare un alloggio – dice Massimo Coppia, segretario della Uil Fpl del Lario – A tre ragazzi in condivisione è stato proposto un appartamento in Como città a 1.750 euro al mese, più 4.500 euro di caparra da anticipare. A una ragazza un monolocale non lontano dall’ospedale a 700 euro al mese, più 2.100 di caparra e 200 euro di spese condominiali. Gli esempi sono tanti. La prima busta paga è da 1.400 euro: a questi lavoratori per iniziare la carriera a Como serve un prestito». Un bilocale in piazzale Montesanto a 1.500 euro, a 1.900 vicino al centro storico, 700 per un monolocale a Lora, 750 a Monte Olimpino e 650 nei caseggiati fatiscenti di via Napoleona. Basta cercare gli annunci sui portali online. La Uil ha anche proposto all’Asst Lariana di recuperare l’ex convitto degli infermieri nel San Martino.
Il Valduce agli infermieri stranieri neo assunti offre sei mesi di alloggio gratis negli appartamenti adiacenti all’ospedale. «Poi però ci stiamo muovendo per trovare altre sistemazioni – spiega Riccardo Bertoletti, il direttore sanitario – perché a Como è molto difficile. Fuori dalla città meno, ma non è detto che tutti siano disposti a fare i pendolari». Stesso discorso per gli autisti dei bus, altri professionisti che da anni mancano ad Asf tanto da mettere in crisi il servizio di trasporto. «L’azienda intende usare degli spazi nella sede di via Asiago e nei depositi per creare degli alloggi – così ha riferito mercoledì sera al consiglio comunale l’assessore al Bilancio Monica Doria – è una questione di bassa redditività emersa anche da incontri sindacali. Con le nuove assunzioni hanno coperto i pensionamenti, ma la vicina Svizzera resta attrattiva». La Rampinini, società comasca di noleggio pullman, mette a disposizione degli autisti dei propri alloggi a Fino Mornasco.
«Sempre al completo»
«Siamo sempre al completo – racconta Marina Consonno, presidente delle Acli di Como – la nostra Ca’ Merlata di via Domenico Pino offre 70 posti letto a prezzi calmierati, la doppia costa anche 80 euro a settimana, la singola 112. Si tratta di una casa albergo temporanea nata proprio per i lavoratori. Di recente le richieste sono molto aumentate. Il caro casa a Como si fa sentire». Il Teatro Sociale fatica a trovare sistemazioni per le compagnie che arrivano a Como per mettere in scena degli spettacoli. La Fondazione Ratti non a caso si propone di ricavare degli alloggi per ricercatori nel parco sopra alla sua sede.
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