Truffa bonus edilizi: «A luglio pressioni sul fisco per ottenere i vantaggi fiscali (illeciti)»

L’inchiesta Due mesi fa commercialista e amministratore della società sotto accusa all’Agenzia per ottenere le agevolazioni richieste

Il 16 luglio era una giornata torrida. Tanto che entrare all’Agenzia delle Entrate risultava quasi un piacere, per via dell’aria condizionata. Quel giorno, tra gli utenti presenti in viale Cavallotti, c’era anche Marco Monti, da mercoledì mattina in carcere con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e un’altra serie di reati tributari.

L’inchiesta

Monti aveva chiesto un appuntamento al fisco in qualità di amministratore della CDM Group, società con sede in viale Varese accusata ora di essersi inventata non meno di 370 ristrutturazioni, rientranti nei bonus edilizi, che secondo la Guardia di finanza in realtà sono lavori fantasma. Ad accompagnarlo (almeno stando al funzionario del fisco che è stato sentito come testimone delle fiamme gialle) il commercialista comasco Giancarlo Rossi Borghesano (a carico del quale non vi è alcuna ipotesi di reato e che non è in alcun modo indagato), che fino a due anni prima era stato il professionista di riferimento della CDM. Ma che, evidentemente, ancora forniva il proprio ausilio professionale.

Motivo della visita dell’amministratore ora in carcere, con l’accusa di aver truffato l’Agenzia delle Entrate, sollecitare quella stessa Agenzia ad approvare un credito d’imposta, rientrante nei cosiddetto ecobonus, richiesto nel 2022 dalla società. Insomma, oltre il danno pure la beffa. Con le rimostranze per gli asseriti ritardi del fisco.

Mentre in questi giorni si tengono gli interrogatori degli arrestati (Monica Ceron, 55 anni di Cesano, Marco Monti, 51 anni di Vigevano, Samuele Russo, 50 anni di Trezzano sul Naviglio e Giuseppe Ruta, pavese di 71 anni che si trova ai domiciliari) e mentre scattano le pratiche per dichiarare i coniugi Livio Motta, 60 anni e Patrizia Galli, 56 anni, latitanti (i due vivono in una villa con vista da incanto sull’oceano alle Mauritius), emergono particolari sul domino di società create ad arte (nella lettura degli atti fatta da Procura e Guardia di finanza) per riuscire a mettere a segno una frode da 34 milioni di euro contro l’erario sui bonus edilizi.

Le “cartiere”

La lente d’ingrandimento è stata piazzata sulle società fantasma - perché considerate delle cartiere, buone solo per emettere o incassare false fatture - legate alla CDM Group di viale Varese. E dall’ingrandimento di quella lente emerge, ad esempio, come gli amministratori di quelle società siano di fatto semplici prestanome.

Qualche esempio.L’amministratore di Edil Futura, srl con sede fittizia presso società che offre uffici virtuali, è Luca Beretta (finito in carcere) che di edilizia non sapeva di fatto nulla, secondo gli inquirenti. Risulta infatti che prima di diventare imprenditore, sia stato commesso a tempo determinato in un negozio di animali per poi essersi iscritto a società di lavoro interinale che operano nella sicurezza privata. Eppure Edil Futura fatturava e anche tanto, al punto da dovere allo Stato oltre 3 milioni di euro. Nell’ultima dichiarazioni dei redditi nello spazio relativo al debito Iva era stato riportato: 2 euro.

L’amministratrice della Edil Tecno (stessa sede fittizia della precedente) è Monica Ceron (pure lei in cella) che a dispetto dell’incarico non ha percepito ufficialmente alcun reddito. Un geometra assunto dalla società, con colloquio e contratto firmato al bar, ha riferito di essere stato costretto a dimettersi l’anno successivo perché «l’avvio di tutti i lavori sui quali facevo una valutazione economica preliminare venivano costantemente rinviati».

L’amministratore de La Ristrutturazione srl è Samuele Russo (stessa sorte dei precedenti) il quale aveva lavorato per una cooperativa che vendeva prodotti alimentari e poi era stato assunto dal servizio clienti di Amazon. Infine Manintown srl (nome che è tutto un programma), società di consulenza amministrata da Giuseppe Ruta, già amministratore di venti società ma che dal 2019 non presenta alcuna dichiarazione fiscale.

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