![La Lamborghini dei giovani sedicenti rapper fuggiti da due ville sul lago senza aver pagare il conto La Lamborghini dei giovani sedicenti rapper fuggiti da due ville sul lago senza aver pagare il conto](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2025/2/10/photos/cache/truffatori-in-lamborghini-finalmente-i-primi-processi_c731edb0-e70d-11ef-a82a-33e52af2eaa9_1920_1080_v3_large_libera.webp)
Cronaca / Como città
Lunedì 10 Febbraio 2025
Truffatori in Lamborghini, finalmente i primi processi
I finti rapper Due anni fa avevano aggredito alcuni passanti in centro città. Spuntano due episodi: vacanze e cene non pagate per oltre 25mila euro
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Per la banda di truffatori in Lamborghini la prima resa dei conti con la giustizia. O, almeno, per uno di loro. Un giovane spagnolo chiamato a presentarsi in Tribunale nei giorni scorsi per rispondere di truffa e di furto. Lui non s’è visto. E, forse, neppure sa del processo. Perché trovarlo è impossibile.
Eppure, quando è approdato sulle rive del lago di Como, notarlo non è stato così difficile. Molto probabilmente ricorderete i video e le foto girate nell’estate di due anni fa quando la polizia fu costretta e intervenire per un gruppo di sedicenti rapper che dopo aver parcheggiato una Lamborghini e una Land Rover in pieno centro storico si era messo a litigare con i passanti prima e gli agenti poi. Uno di loro finì in manette e patteggiò per resistenza a pubblico ufficiale. Ma il vero protagonista di questa vicenda, colui che si era finto rapper per trascorrere vacanze da nababbo in riva al lago senza tirar fuori un euro, l’aveva fatta franca. Ora è a processo lui.
Doppia accusa
In realtà a suo carico sono state formalizzate accuse differenti, rispetto a quelle legate all’episodio che hanno reso lui e i suoi amici famosi. In Tribunale il giovane, al secolo Bourama Goudiaby, 25 anni origini spagnole, è accusato di aver villeggiato per un’intera settimana in una villa vista lago a Tremezzo salvo sparire senza aver pagato l’affitto, e portandosi pure via il telecomando del garage. I fatti risalgono all’ottobre 2022 quando, secondo l’accusa, il giovane avrebbe preso in affitto la villa fornendo una carta di credito che, però, ha fatto cilecca. Con abilità il finto rapper è riuscito a far “melina” per evitare di pagare i quasi 6mila euro dovuti per la sua vacanza. Dapprima ha chiesto le coordinate bancarie per fare un bonifico immediato. Quindi ha fornito alla proprietaria dell’abitazione copia del presunto avvenuto bonifico. Poi, quando la donna non ha visto accreditarsi i soldi, si sarebbe inventato una mail scritta dalla sua banca che garantiva l’arrivo dei soldi il giorno successivo. Quando il nostro si è volatilizzato.
A formalizzare denuncia, per conto della proprietaria della villa, è stata l’avvocatessa Elisabetta Di Matteo: «Le truffe a danno di quei proprietari che affittano, a cifre importanti, dimore e ville di prestigio, senza poi incassare il relativo canone, stanno aumentando in maniera esponenziale – afferma la legale - I due episodi comaschi ne sono un esempio. I danni sono reali poiché i proprietari, oltre a non aver incassato afflitti da diverse decine di migliaia di euro, ritrovano le case danneggiate e sottratti beni di valore». L’altro episodio, appunto, è quello della Lamborghini. Quando lo stesso giovane, in compagnia di due amici, ha preso possesso di una villa di Cernobbio totalizzando danni (tra canone non pagato, costo del personale, bottiglie di champagne, cene consumate) per quasi ventimila euro.
«Identificare i veri autori del fatto è molto difficile – prosegue l’avvocatessa Di Matteo - e i processi che si celebrano restano spesso senza un reale imputato. La Manovra 2025 del Governo, che ha vietato, tra l’altro, l’utilizzo dei key box ed ha imposto agli operatori di ritornare ad effettuare il check-in in presenza, è una misura che garantisce quanto meno l’identificazione dei soggetti che occupano gli immobili ai fini di garantire la sicurezza pubblica. Peccato che il privato non ha la possibilità di verificare la veridicità dei documenti delle persone che affittano gli immobili. Il fenomeno è ormai esploso e gli strumenti giuridici di tutela sono limitati».
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