Turista tedesca, parto prematuro: «Il bimbo sta bene»

Fiocco azzurro La donna e il piccolo rimasti cinque settimane al Sant’Anna: «Grazie a tutto il personale»

Partorisce in vacanza due mesi prima del termine, mamma e bambino tedeschi salvati dal Sant’Anna. Ieri il piccolo Mattia è tornato dalla famiglia a Stoccarda con un volo speciale. Leone Vera Majer, 38 anni, a maggio si trovava in riva al lago per trascorrere qualche giorno di vacanza insieme ad una sua amica. Serena della sua gravidanza, fatti a casa gli ultimi controlli, non si aspettava certo di iniziare d’improvviso il travaglio. Dunque è stata trasportata d’urgenza al Sant’Anna, l’ospedale provinciale di riferimento per la patologia neonatale perché attrezzato con una terapia intensiva dedicata. Mattia è nato il 27 maggio, pesava soltanto 1,8 chilogrammi.

Il rientro

«Sono qui ormai da più di cinque settimane – racconta la neo mamma – e ci tengo a ringraziare tutti i sanitari, in particolare le infermiere, sono state gentilissime. Ringrazio anche la Fondazione Palma per aver ospitato in un loro appartamento prima mio marito, poi il nonno e i parenti che sono venuti qui per starmi vicino. Adesso finalmente andiamo a casa. Mattia ed io stiamo bene e siamo ormai pronti».

In realtà il piccolo Mattia dovrebbe aspettare ancora un paio di settimane per avere il giusto peso ed essere autonomo con l’alimentazione, oggi pesa 2,350 chilogrammi. Però grazie all’impegno della famiglia e del mondo della sanità la mamma e il neonato possono usufruire di uno speciale passaggio di ritorno. Ieri l’elisoccorso ha trasferito i due a Malpensa, poi un aereo speciale dotato di tutti gli strumenti utili alla sicura crescita del bambino, ad esempio l’incubatrice, è partito per la Germania.

«Il 7%, 8% circa delle nascite sono premature – spiega il primario della Terapia intensiva neonatale Mario Barbarini – nel caso specifico nonostante il largo anticipo siamo riusciti a seguire la donna e il bambino sotto tutti gli aspetti, ginecologico, ostetrico, neonatale. Adesso Mattia ha raggiunto un peso soddisfacente considerando l’iniziale calo medio subito dopo il parto che si aggira attorno al 10%. Certo gli servono ancora un paio di settimane di tempo per assestarsi. Ma vista la stanchezza e le esigenze della mamma, davvero esausta, sono fortunati ad essere riusciti a rientrare a casa con uno speciale volo».

La comunicazione

La donna non parla l’inglese e nemmeno l’italiano, ma si è fatta capire in reparto in spagnolo, con le infermiere sempre pronte ad aiutare lei come il suo piccolo. Piccolo che inizialmente è stato intubato, aiutato nella respirazione con la ventilazione, ma che adesso è sano ed è pronto a crescere. Questo felice evento è certo inusuale ed eccezionale, ma nella storia del Sant’Anna non è la prima volta che delle giovani vacanziere straniere partoriscono a Como prematuramente e vengono seguire dalla Terapia intensiva neonatale.

Nella Terapia intensiva neonatale del Sant’Anna entrano circa 200 bambini all’anno. I ricoveri non riguardano solo neonati pre termine o con problemi insorti durante il parto, che pure sono la maggioranza, ma vengono curati anche piccoli con patologie respiratorie, lattanti con infezioni fino ai tre quattro mesi, neonati affetti da bronchioliti. Proprio in questi giorni, si spera entro metà agosto, alla Tin del Sant’Anna sono in corso i lavori di ampliamento, attesi da tempo. Così da portare da sei a otto i letti di intensiva dedicati ai neonati e da nove a dodici i letti per la terapia sub intensiva. Il reparto al momento è attivo vicino al Pronto soccorso pediatrico.

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