
Cronaca / Como città
Mercoledì 26 Marzo 2025
Turiste ucraine bloccate sui treni
«Vanno meglio nel nostro Paese»
Viaggio da incubo tra Milano e Como per due ragazze
A volte la mia vita è un’avventura e questa volta l’avventura (una disavventura) è accaduta a Como... i treni funzionano meglio in Ucraina, posso confermarlo, anche in tempo di guerra». A parlare, a metà tra l’ironia e la sincerità, è Alina Poliakova, approdata a Como per un pomeriggio sulle rive del lago dopo una settimana di formazione a Milano. Un pomeriggio uggioso, va detto, durante il quale, insieme a una collega partita anche lei dall’Ucraina, Alina ha visitato il centro città e alcuni paesi del primo bacino del lago. Una gita programmata nel dettaglio, dopo aver chiesto consiglio anche a conoscenti del posto, per essere sicure di rientrare a Milano in tempo per prendere il volo che avrebbe portato una delle due in Montenegro, penultima tappa del viaggio di rientro a casa, dal momento che, dal 2022, volare direttamente in Ucraina è impossibile.
E se è vero che la giornata non è andata per il verso giusto sin dalla mattina, quando sul lago è scesa una nuvola gonfia di pioggia, che ha accompagnato le due giovani ucraine per tutto il tempo della loro gita lariana, a complicare le cose ci si sono messi... i treni. «Abbiamo preso il treno a Como San Giovanni - spiega Alina - come ci era stato consigliato, per arrivare a Milano e spostarci verso l’aeroporto. Il problema è che a metà strada verso Milano, il treno si è fermato all’improvviso ed è rimasto fermo per 40 minuti». Nulla di sorprendente per i pendolari comaschi che ogni giorno si muovono sulla linea S11 per studio o lavoro. E tutto sommato nemmeno per le due turiste ucraine che hanno pazientemente aspettato che il personale del treno risolvesse il problema (non dichiarato dagli altoparlanti del vagone in cui si trovavano) e il viaggio verso Milano riprendesse. Ma questo non è successo e il seguito della storia è stato così sorprendente per Alina da spingerla a dedicarvi un post sul proprio profilo Instagram.
«Siamo scese in una stazione intermedia, a Monza, e abbiamo aspettato un altro treno per Milano, ma nemmeno questo è arrivato». Nel frattempo, racconta Alina sia nel post sia ricostruendo a voce la vicenda, le due giovani si sono trovate su entrambi i treni circondate da altri turisti stranieri partiti da Como per rientrare a Milano. «È normale, ci siamo dette: è una delle località turistiche più note d’Italia - spiega Alina - Poi però ci siamo resi conto che le persone intorno a noi, proprio come noi, non capivano nulla degli avvisi che si sentivano in stazione. Eravamo tutti molto confusi e la mia collega iniziava a innervosirsi perché aveva paura di perdere il treno, per fortuna ci siamo mosse con un po’ di anticipo, ma il tempo iniziava a essere sempre più tirato». Quando finalmente le due giovani e gli altri turisti stranieri hanno capito di doversi spostare su un’altra banchina per prendere il treno diretto a Milano era troppo tardi: «Le porte ci si sono chiuse in faccia e abbiamo dovuto aspettare ancora».
Alla fine, l’avventura si è conclusa nel migliore dei modi con Alina arrivata sana e salva nel suo hotel a Milano e la collega salita appena in tempo sull’aereo per il Montenegro. «Ma solo perché quest’ultimo era in ritardo, altrimenti lo avrebbe perso». E poi, ricostruendo l’episodio sul proprio profilo Instagram, sceglie l’ironia per trarre le proprie conclusioni di un weekend piovoso in quel di Como: «Penso che questa avventura possa contare come una mezza maratona».
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