Il bilancio di alberghi e negozianti dopo le festività natalizie: «Più turisti con i Balocchi»

Como Nelle case vacanza +35% di ospiti rispetto all’inverno scorso, con una media di due notti passate a Como. Leoni: «Stagione buona, ma ci aspettavamo più crescita». Monetti: «Alcuni problemi di viabilità: troppi cantieri in città»

Il Natale ha portato le luminarie tradizionali, le proiezioni sui palazzi e anche tanti turisti, ma «meno che all’epoca dei Balocchi». Il dato emerge dalle osservazioni dei negozianti e degli albergatori in queste settimane di festività natalizie.

Nodo viabilistico

«La minor presenza di visitatori non è necessariamente un male - commenta Graziano Monetti, Confcommercio - L’immagine tipica della città dei Balocchi, quella delle vie così piene da non riuscire a muoversi, non si è riproposta, ma i feedback dagli esercenti sono positivi».

Una città «più a misura d’uomo» (le parole sono del presidente degli albergatori, Luca Leoni) dove le proiezioni artistiche sui palazzi - affidate a Consorzio Como Turistica (lo stesso ente che realizzava in passato “La Città dei Balocchi”) - non sono mancate ma sono state più contenute rispetto agli anni pre pandemici. «Se le proiezioni e le luci hanno tratto consensi, tanto che ho sentito diversi negozianti definirle eleganti e non eccessive - continua Monetti -, va detto però che dai visitatori emerge l’immagine di una città un po’... disordinata». La ragione, secondo Confcommercio, è da attribuire ai cantieri in corso. «Sappiamo che la struttura della città non è delle più semplici. Ma i visitatori giornalieri hanno lamentato una viabilità difficoltosa, così come la ricerca di parcheggio. Per la prossima stagione auspichiamo meno cantieri. Il fascino di Como però resta, è innegabile».

Un fascino esercitato sugli stranieri - perlopiù europei, dalle vicine Svizzera, Francia e Germania - a prescindere dalla caratterizzazione “natalizia”. «La percentuale di occupazione è stata alta a novembre, 75%, tanto che speravamo in un dicembre altrettanto di successo - spiega Leoni, referente comasco di Federalberghi - Invece abbiamo registrato un’occupazione intorno al 50%, con un piccolo incremento nel periodo delle feste». A mancare, secondo Leoni, potrebbe essere stata una comunicazione diffusa: «Non dimentichiamo che la Città dei Balocchi aveva una campagna pubblicitaria il cui effetto, negli ultimi anni, è andato esaurendosi», sottolinea.

Il bilancio totale non è negativo però, tanto che il numero di alberghi aperti anche nella stagione fredda risulta in crescita. «C’è buona competizione - conferma Leoni - Ora serve che tutto il territorio si attrezzi ad accogliere i visitatori anche d’inverno, con servizi e iniziative». Un tema, questo, su cui sta lavorando anche la Camera di Commercio, con l’obiettivo di coordinare l’apertura delle ville sul lago anche in inverno per ampliare l’offerta di visite per i turisti.

Boom nei b&b

Ben diverso invece il bilancio di Xavier Folini, ceo della società House of travellers che si occupa di gestione di case vacanza. I numeri qui sono schizzati alle stelle: i turisti che hanno scelto questo tipo di alloggio per la loro vacanza invernale sul Lario sono stati 500 in più dell’anno precedente nelle 180 strutture in centro città gestite dalla società di Folini. «In piazza Duomo abbiamo tanti appartamenti con affaccio sulla cattedrale, ma siamo noi a informare gli ospiti della presenza delle luminarie. Non vengono per quelle, ad attrarli è il brand lake Como e la possibilità di stare vicino al lago, per visitare poi anche la Svizzera e Milano, o altre città vicine». La media dei pernottamenti raccolta da Folini è di due notti, un dato che resta invariato nel tempo, a differenza di quello delle notti che è arrivato nella stagione in corso a 1.600. «Da quando io e Mattia Venturati abbiamo aperto nel 2014, i numeri sono stati sempre in crescita. E per marzo abbiamo già 800 notti prenotate».

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