Turisti lasciati a terra: nuove accuse ai taxi. Che replicano: «Non c’è alcun obbligo»

Scontro L’ira del titolare di una casa vacanze di Brunate: «Rifiutato il trasporto a tre clienti negli ultimi 20 giorni». Ma la norma dice: facoltativi i viaggi fuori dal Comune

«Se vogliamo far tornare Como il paesello che era e cacciare tutti i turisti, direi che siamo sulla buona strada». Francesco Ugoni ha un diavolo per capello. Sono passate più di 24 ore da quando un cliente francese, della casa vacanze che lui gestisce con la moglie a San Maurizio, all’arrivo lo ha chiamato per sapere come fare per raggiungere la struttura visto che il taxista in stazione si è rifiutato di accompagnarlo. Eppure a lui la rabbia non è ancora sbollita. «È la terza volta in 20 giorni che un taxista di Como si rifiuta di accompagnare i turisti a Brunate - dice - Per fortuna che ho un autista, ma solo per i trasferimenti dalla funicolare. In ogni caso è dovuto andare lui. Ma mi chiedo: se proponi un servizio pubblico, non sei obbligato a effettuarlo?».

In realtà la risposta è no. La legge quadro sui taxi è chiara, da questo punto di vista: “All’interno delle aree comunali o comprensoriali la prestazione del servizio è obbligatoria”. Tradotto: all’esterno è facoltativa. Anche se il regolamento del Comune di Como sui taxi dice qualcosa di diverso, e cioè che “le prestazioni del servizio taxi, per destinazioni oltre il territorio regionale sono facoltative”. «Ma il regolamento comunale non ha certo il valore di una legge nazionale».

I costi del servizio

A sottolineare un aspetto tutto sommato ovvio, per chi si occupa di gerarchia delle norme, è Alberto Tabacco, presidente Cna Fita Taxi Lario Brianza: «Capisco l’arrabbiatura dell’albergatore di San Maurizio - commenta - ma noi possiamo rifiutare di fare corse fuori città. Essendo il nostro un servizio pubblico della città di Como diamo priorità alla città di Como. Ad esempio questa mattina (ieri ndr) ci sono state tantissime richieste per Bellagio, perché le file ai battelli erano impossibili. Ma cosa succede se 15 delle 30 auto che sono in servizio vanno a Bellagio? Chi resta a garantire le corse in città in quelle due o tre ore?».

Ovviamente la questione è anche economica. E Tabacco non lo nasconde: «Sa quanto è la tariffa per un trasporto a San Maurizio? Sono 27 euro lorde, per stare in ballo un’ora. E il sabato e la domenica anche di più. Andare a Ballagio? Sono 70 euro lorde a tassametro, per 2 ore e mezzo. Ne vale la pena? Anche andare a Saronno sono sempre 70 euro ma, ma in 40 minuti si va e si torna».

E il turista ne paga le conseguenze

Francesco Ugoni, però, ne fa una questione anche di prestigio della cosiddetta Como turistica: «Tutte le catene d’alberghi più grandi e importanti sono qua, sul nostro lago. E i taxisti cosa fanno? Si rifiutano di portare i clienti. Veleggio tra la rabbia e la tristezza, perché così finiamo per buttar via una ricchezza per tutti. E allora mi rivolgo all’amico Alessandro (Rapinese, ovvero il sindaco ndr): caro Alessandro: comincia a tirare le orecchie alle associazioni, ti voglio bene ma è ora di intervenire».

Che il nodo del contendere sia il turismo, è chiarissimo. E infatti anche Tabacco, che i taxisti li rappresenta, ha una considerazione da fare sul tema: «In questi ultimi anni sono nati b&b ovunque. Basti dire che ce ne sono ben tra il bivio di Civiglio e l’inizio di Brunate. Molti si promuovono dicendo: a 5 minuti dalla città. Ma come li raggiungi? E insomma, alla fine paghiamo noi come reputazione che sembra che non vogliamo fare le corse, ma è chiaro che prediligiamo trasporti che non ci tengono in ballo ore, ma solo per dare un servizio migliore alla città».

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