Un albero a neonato? No, in città ne mancano 389

Verde in città La legge prevede una nuova piantumazione per ogni bimbo nato, ma in città diminuiscono. Il comitato “Piantiamola”: «Manca un piano del verde». Raccolta firme per sensibilizzare gli amministratori

«I Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti provvedono, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, a porre a dimora un albero nel territorio comunale». Così è scritto nel testo della legge 113 del 29 gennaio 1992, poi perfezionata dalla legge 10/ 2013, la prima, a livello nazionale sul verde nelle città. Peccato che, quella che non è una semplice indicazione, venga disattesa a Como.

Il censimento

Lo ha sottolineato il comitato “Piantiamola”, per la salvaguardia e promozione del verde urbano comasco, che si è presentato ieri illustrando, al contempo, anche il conto, negativo, della situazione in città. L’ultimo bilancio arboreo riguarda il periodo tra il 2017 e il 2022 e contava 9.273 alberi, solo nella zona urbana (quindi esclusi i parchi pubblici e i giardini privati). Da allora ne sono spariti 389 mentre dei circa 600 da piantare ogni anno, in osservanza alla legge, nessuna traccia.

«Non è un problema della presente amministrazione – ha sottolineato Luisa Todeschini, che ha dato vita a questo comitato – Anche in passato non si è fatto nulla. Il perché è da ricercare, forse, in un’errata interpretazione della legge che non chiede di identificare ogni anno un’area dove piantumare questi alberi. Basta ripiantare quelli che non ci sono più». C’è già stato un incontro «proficuo», sottolinea, con l’assessore al verde, parchi e giardini Chiara Bodero Maccabeo che «era interessata e ha anche garantito che i fondi ci sono. Vogliamo sensibilizzare non solo gli amministratori, ma anche la cittadinanza perché vengano spesi in questo senso». Per questo è in corso una raccolta di firme per illustrare la situazione ai comaschi.

La petizione

Assieme a Todeschini alcuni rappresentanti dell’universo ecologista lariano: Elisabetta Patelli, candidata per Europa Verde alle ultime elezioni, Enzo Tiso di Legambiente, Susi Rossini del Wwf, Aldo Binda di Conalpa – Coordinamento nazionale alberi e paesaggio, che ha redatto il bilancio di due anni fa, e Giancarla Bianchi, una cittadina che è anche un medico che ha sottolineato i benefici garantiti dal verde, dall’abbassamento delle temperature nei mesi più caldi alla diminuzione dell’inquinamento e delle polveri sottili oltre al bilanciamento tra CO2 e ossigeno.

«Non si tratta solo di un orpello, spesso gli alberi vengono interpretati come veri e propri ostacoli in sede di lavori pubblici e privati – ha sottolineato Patelli – Questo perché a Como manca un piano del verde». Il comitato chiede, oltre all’applicazione della legge anche «il rispetto dei vincoli paesaggistici già riconosciuti dalla Soprintendenza (ad esempio, quelli relativi ai viali Spallino e Lungo Lario Trento – Trieste)». «In sintesi, chiediamo semplicemente di rispettare quanto già previsto per legge».

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