Un braccialetto contro le aggressioni in ospedale

Salute e sicurezza «Il 60% degli infermieri dichiara di vivere in uno stato di stress cronico persistente»

All’inizio dell’anno prossimo la Regione promette di avviare una sperimentazione a garanzia del personale sanitario, un braccialetto per la chiamata diretta delle forze dell’ordine in caso di pericolo. Un primo tentativo, nel Pavese, dovrebbe poi essere esteso. A Como la questura si è accordata con l’Asst Lariana e il Valduce per installare in più reparti dei pulsanti rossi con la stessa finalità, creare un canale diretto con polizia e carabinieri alla luce dei tanti episodi di tensione. A tal proposito secondo la comasca Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della federazione degli ordini e delle professioni infermieristiche, «il 60% degli infermieri dichiara di vivere in uno stato di stress cronico persistente». Un fatto legato certo anche ai pochi riconoscimenti economici, all’impossibilità di fare carriera, ma certo pesa anche il clima che si respira in Pronto soccorso come pure in Psichiatria.

«Negli ultimi anni, gli infermieri si sono trovati ad affrontare sfide crescenti sul piano professionale - dice Giuseppe Chindamo, presidente dell’Ordine degli infermieri di Como - con il rischio di burnout che colpisce circa il 60% di essi, secondo recenti dati. Tra le cause principali troviamo salari non adeguati alla complessità del lavoro e un ambiente lavorativo sempre più ostile, caratterizzato da episodi di violenza e aggressioni».

«La proposta di introdurre braccialetti anti aggressione, come annunciato dall’assessore regionale Guido Bertolaso, rappresenta un passo avanti nella tutela fisica degli operatori sanitari, offrendo uno strumento concreto per segnalare situazioni di pericolo. Tuttavia, non possiamo ignorare che questa misura, pur positiva, affronta solo un aspetto del problema. Il vero rischio è che ci si concentri troppo sulla sicurezza fisica, trascurando altre criticità come il sovraccarico lavorativo e la scarsa valorizzazione economica. È fondamentale che qualsiasi iniziativa sia accompagnata da un piano di intervento più ampio che includa il miglioramento delle condizioni lavorative, salari più giusti e un adeguato supporto psicologico per prevenire il burnout».

Chindamo la prossima settimana è pronto a ricandidarsi alla guida dell’ordine che preside dalla fine del 2021. La prima convocazione per il rinnovo delle cariche è fissata tra il 3 e il 5 novembre, tra i candidati al direttivo ci sono parte dei rappresentanti sindacali e professionali già di riferimento.

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