Una coperta di lana coprirà piazza Cavour: «Sarà una protesta gioiosa contro la violenza sulle donne»

Viva Vittoria Iniziativa nata nel bresciano per dire no alla violenza contro le donne. A tutti i cittadini si chiede di fare a maglia la propria parte di coperta entro ottobre dell’anno prossimo

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Più di duemila metri quadri di lana realizzati all’uncinetto: questa la sfida lanciata ieri mattina, a Palazzo Cernezzi, dall’associazione Viva Vittoria che coinvolge Como come 41esima “città sorella” nella lotta alla violenza contro le donne. Cristina Begni, una delle fondatrici dell’associazione, ha presentato al sindaco Alessandro Rapinese, alla vice sindaco Nicoletta Roperto e al consigliere provinciale Gianluca Leo il progetto patrocinato da Comune e Provincia. Con lei c’era anche Silvia Cantaluppi, presidente dell’associazione Casa della giovane di Ponte Chiasso, che da 66 anni si occupa di accogliere le donne in condizioni di fragilità e vittime di violenza.

L’associazione Viva Vittoria è nata dall’idea di cinque amiche per portare in piazza Vittoria, a Brescia, una protesta «gioiosa, silente e operosa proprio come il lavoro a maglia» contro la violenza sulle donne. «A Brescia abbiamo raccolto 75mila euro per i centri e le associazioni anti violenza, realizzando 5.400 metri quadri di coperta, ovvero 5.400 quadrotti di lana, grazie al coinvolgimento di tutti i cittadini» ha raccontato Begni.

L’invito è quindi, anche per Como, a coinvolgere quante più persone possibili nella realizzazione della maxi coperta: ogni cittadino potrà fare un quadrato di 50 centimetri per 50 centimetri, ponendovi la propria firma. Nelle prossime settimane sarà comunicato dove consegnarlo. Ogni quadrotto verrà poi cucito agli altri con un filo rosso, donato da Viva Vittoria, e identico a quello usato nelle altre città. I fondi ricavati con le donazioni invece saranno destinati alla Casa della giovane di Ponte Chiasso

«Vogliamo dare un aiuto concreto alle donne, come quelle che vivono nella nostra casa, che conoscono il massacro quotidiano della violenza, anche psicologica, che le colpisce negli ambienti domestici - ha detto Cantaluppi - Coinvolgeremo tutti: scuole, rsa e, se ci sarà possibile, anche i detenuti».

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