Il tema del turismo a Como: «Serve un’idea coraggiosa: meno battelli sul lago»

Intervista Luca Leoni, albergatore e presidente dell’associazione di categoria in Confcommercio Como, già sindaco di Bellagio dice la sua sull’overtourism

Se il problema è che ci sono troppi turisti sul lago, la soluzione è solo una: portarne di meno, interrompere quel flusso ininterrotto di sbarchi nei principali centri delle nostre sponde. In soldoni: tagliare le corse della Navigazione.

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È una proposta choc quella di Luca Leoni, albergatore bellagino e presidente della categoria di Confcommercio.

Leoni, quanto ci danneggia l’eccessiva presenza di turisti?

Il problema esiste, anche se non ai livelli di Venezia. Soprattutto in certe zone del centrolago, come Bellagio e Varenna, ma anche nel capoluogo, è tangibile. Proprio oggi ho avuto un incontro in Comune con la Navigazione, ho detto che ormai il problema dell’overtourism non riguarda solo Bellagio o Como ma anche centri molto meno conosciuti, è una situazione diffusa su tutto il territorio, legata alla grande fama che la città ha acquisito a livello mondiale.

Qual è la tipologia di cliente che crea maggiori problemi?

Il grosso problema è con il turista mordi-e-fuggi, che fa una gita in giornata e crea un enorme sovrannumero di persone da Como verso il lago. Infatti il sovraffollamento a Como riguarda soprattutto la zona del lungolago, con le ben note code chilometriche alla Navigazione.

Quali sono i danni?

Li percepisce innanzitutto il cittadino comasco, che ha difficoltà a trovare mezzi pubblici, taxi, persino a camminare per strada, e deve subire una politica di rialzo dei prezzi che sarebbe sensata se fosse dovuta a un innalzamento della qualità, mentre è un fenomeno disonesto se è solo legato all’aumento della domanda.

Come si potrebbe risolvere il problema?

Io credo che per Como ci sia poco da fare, la città - senza volerla sminuire, perché è bellissima - paga soprattutto lo scotto di essere il punto di partenza per chi vuole venire sul lago. Soffrirà sempre di questa condizione. Per Bellagio è diverso, ci vogliono meno battelli in entrata. Il nostro grosso problema è questo, la Navigazione che porta tantissime persone. L’ho detto al direttore: l’unico modo per diminuire la pressione è dimezzare i battelli durante la giornata. Sui 600 passeggeri dell’Orione, 570 scendono a Bellagio. E bisognerebbe eliminare i biglietti integrati treno-navigazione.

Leoni, sta chiedendo di tagliare i viveri al turismo...

Certo. Sia chiaro, mi rendo conto che la Navigazione è un servizi pubblico e non è pensabile tagliarlo. Quello che voglio dire è che dobbiamo pensare a come gestire concretamente il problema. Dobbiamo avere coraggio se vogliamo tornare a vivere una vita normale, apprezzare il nostro paese e godere del nostro territorio. Dobbiamo capire che se mettiamo il doppio dei battelli arriva il doppio dei turisti. Diverso sarebbe se riuscissimo a diluire gli arrivi su tutto il territorio, sarebbe ridistribuito anche il beneficio portato dal turismo.

Ma anche lei vive di turismo...

Il punto è che dobbiamo sapere cosa vogliamo fare da grandi. Non possiamo permetterci hotel a 5 stelle in tutto il lago e un continuo overcrowding, con la gente costretta in fila per ore che non può godersi il paese che è venuta a visitare.

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