Vaccini, calo tra i bimbi: male i richiami

Salute Secondo i dati di Ats tra gli adolescenti la copertura da papilloma virus e meningogocco è troppo bassa. Meglio i più piccoli: fino a 24 mesi sono coperti al 97,4% per l’esavalente, a fronte della soglia obiettivo del 95%

Vaccini pediatrici in leggero calo, preoccupano di più le coperture degli adolescenti.

L’Ats Insubria ha fornito i dati sulle vaccinazioni pediatriche effettuate nel nostro territorio, i dati sono aggiornati al 31 agosto. Detto che a livello nazionale dalla pandemia in poi si è assistito ad una flessione delle coperture piuttosto marcata, nel nostro territorio soprattutto per i nuovi nati le vaccinazioni reggono bene. Il problema piuttosto esiste nei successivi richiami.

In provincia di Como i bambini fino a 24 mesi sono coperti al 97,4% per l’esavalente, il terzo richiamo dello stesso vaccino si attesta al 96,2%. E’ comunque raggiunto l’obiettivo del 95%, la soglia che garantisce a tutta la comunità l’immunità di gregge. Anche l’anti morbillo, parotite e rosolia è sopra questa asticella, 96,3%. Questo presidio era molto sceso anche negli anni precedenti alla pandemia, prima che entrasse in vigore l’obbligatorietà all’atto delle iscrizioni scolastiche.

Percentuali a rischio

Sempre tra i più piccoli il vaccino per la varicella ha una copertura uguale al 95,8%. Il vaccino per prevenire lo pneumococco invece è al 94,3%, anche il primo richiamo contro il meningococco scende al 93,4%.

Questi ultimi sono due dati questa volta di poco inferiori alle aspettative. Raggiunti i 7 anni il quarto richiamo contro la poliomielite, obbligatorio, cala al 93,9%, il secondo richiamo per morbillo, parotite e rosolia al 94,5%. Il vaccino raccomandato contro il papilloma virus tra i 12 e i 13 anni viene fatto dall’80,8% degli adolescenti comaschi, i maschi partecipano nell’80,1% dei casi e le femmine nell’81,6%. Si tratta di una copertura piuttosto bassa.

Prevenire

Infine le note più dolenti. Il quinto richiamo per la poliomielite nei giovani tra i 16 e i 17 anni che arriva solo all’87,3%. E l’anti meningococco che raggiunge nella stessa fascia d’età una copertura pari all’83,2%.

L’Ats Insubria dunque ricorda che «le vaccinazioni rappresentano lo strumento più efficace per la prevenzione delle malattie infettive a garanzia della salute individuale e collettiva per l’intera comunità».

«Dopo il periodo critico della pandemia grazie ai tanti sforzi l’adesione è tornata ad aumentare – commenta Annalisa Donadini, direttore della Medicina preventiva – nei bambini i dati sono soddisfacenti, siamo vicini all’obiettivo ai 7 anni. Qualche criticità sussiste con gli adolescenti, in particolare per il papillomavirus e l’anti meningococco. Per l’offerta di queste vaccinazioni importanti rispettivamente per la prevenzione dei tumori causati dal papilloma dei maschi e delle femmine e per la prevenzione della meningite o della sepsi da meningococco, sono in corso specifiche azioni di rete per una sempre maggior azione di informazione e sensibilizzazione dei genitori e dei ragazzi affinché gli stessi possano aderire consapevolmente all’offerta vaccinale».

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