Vaccini e prenotazioni, così non va
Prima i sessantenni dei grandi anziani

Aperte le iscrizioni per la fascia di età tra i 65 e i 69 anni - Il risultato? I “giovani” passano davanti agli over 80 - Mentre i medici chiamano chi ancora non ha aderito

Ieri notte sono state aperte prima del previsto le prenotazioni per i cittadini tra i 65 e i 69 anni e c’è chi ha trovato posto già in giornata, prima di altri cittadini più anziani e fragili.

Per tutta la mattina i comaschi sessantenni che hanno prenotato la vaccinazione hanno trovato un appuntamento libero praticamente subito, ieri, massimo oggi. E così, prenotato sul portale il vaccino, molti di loro si sono recati direttamente a Villa Erba e Lariofiere. Nel corso della giornata i prossimi posti liberi sono poi slittati verso fine aprile. Stando al programma presentato ad inizio mese dai vertici della Regione, che in verità è cambiato molte volte, le prenotazioni per i sessantenni dovevano aprire dal 22 aprile per iniziare le somministrazioni dal 9 maggio. Invece sono partite ieri, quindi con tre settimane d’anticipo.

Dalla Regione spiegano che gli “slot” per i sessantenni si sono liberati perché da questa settimana i principali hub hanno aumentato le linee per le vaccinazioni. In effetti anche Villa Erba da 750 vaccini sta passando a 1.450 vaccinazioni al giorno. Ma era un aumento noto, già annunciato.

Resta il fatto che cittadini più giovani siano passati davanti a cittadini più anziani e fragili. Ci sono infatti comaschi settantenni che hanno prenotato a inizio aprile e hanno l’appuntamento a inizio maggio. Sempre la Regione argomenta che la fascia tra i 70 e i 79 anni è quasi in esaurimento in molte province e così si può procedere alla fascia successiva. Forse anche, come già sostenuto dalla direzione regionale al Welfare, per un’adesione alla campagna vaccinale piuttosto scarsa, quasi il 30% dei settantenni comaschi non si è ancora iscritto. A tal proposito l’Ats Insubria ha chiesto ai medici di medicina generale di controllare e contattare i grandi anziani che ancora non hanno aderito. L’agenzia per la tutela della salute ha fornito i nominati degli ultra novantenni e dei centenari non vaccinati e i medici stanno chiamando a casa.

Una gestione rapida, ma anche puntuale delle vaccinazioni può corrispondere a delle vite salvate. Non sono ancora infatti concluse le vaccinazioni domiciliari, alcuni lettori insistono con le segnalazioni. Anche buona parte degli estremamente vulnerabili quando sono riusciti ad ottenere un appuntamento l’hanno ricevuto nelle prossime settimane, non ieri mattina. Per questi pazienti con patologie ad alto rischio la vaccinazione è partita il 18 marzo attraverso gli ospedali che li hanno in cura. Dal 9 aprile chi non è seguito da un centro può prenotare direttamente tramite sito.

L’Asst Lariana domenica ha vaccinato 500 pazienti con diabete di tipo uno e malattie oncologiche. Detto che a settimana scorsa l’ex azienda ospedaliera aveva difeso 1.400 vulnerabili dei 6.400 identificati. Senza contare 8.500 malati di diabete di tipo 2 con l’Ats che nei giorni scorsi caricava i nominativi di altri aventi diritto.

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