Ventilatore contro le apnee «pericoloso». Asst Lariana nega, ma poi lo sostituisce

La storia Un cittadino aveva sollevato dubbi sull’apparecchio che gli era stato fornito. Per l’azienda sanitaria era «conforme». Ora però il cambio «visto il disagio rappresentato»

Alla fine, dopo insistenze e preoccupazioni, il paziente comasco che da queste colonne aveva raccontato che gli era stato fornito un ventilatore contro le apnee notturne potenzialmente dannoso, a Natale a ricevuto un nuovo apparecchio.

Donato Quagliara, 73 anni residente in città, da oltre vent’anni la notte fa uso di un respiratore per scongiurare eventi acuti. Prima delle feste ha visto in televisione un servizio della trasmissione “Report” relativo al ritiro di questi dispositivi a livello internazionale per presunti problemi di sicurezza.

I macchinari in effetti sono stati progressivamente sostituiti dal 2021, per evitare possibili danni ai polmoni e alle vie respiratorie per una schiuma contenuta nei ventilatori. Dopo qualche giorno di attesa il paziente è stato rassicurato dall’Asst Lariana, all’azienda fornitrice Vivisol il respiratore risultava regolarmente aggiornato.

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«Il device fornito – aveva spiegato l’ex azienda ospedaliera - visto il numero di serie, risulta conforme alle prescrizioni indicate dal richiamo della Philips». Sul retro dell’apparecchio però, sotto al codice a barre, come ultima data utile risultava ancora febbraio 2020, quindi prima dei controlli partiti a tappeto.

«Mi rimaneva quindi il dubbio che il mio ventilatore non fosse stato davvero sistemato – spiega ancora Quagliara – perciò tramite pec ho insistito con l’azienda fornitrice e con l’Asst Lariana, anche grazie ai servizi del quotidiano La Provincia e al sostegno dell’associazione nazionale pazienti apnee notturne. Proprio alla vigilia a casa è arrivato il tecnico che mi ha cambiato l’apparecchio. Con ogni probabilità all’interno non era presente, mi ha detto, la famosa schiuma che poteva dare disturbi. Ma non avendone la certezza visto che la data non era stata modificata mi hanno consegnato un nuovo respiratore. Ci tenevo a ringraziare per la pronta risposta, adesso mi sento più sicuro».

L’inversione di rotta

Ieri abbiamo chiesto conferma all’Asst Lariana. «L’apparecchio in possesso del paziente è stato dichiarato conforme dal fornitore - ha risposto l’ex azienda ospedaliera - Si è provveduto alla sostituzione solo in considerazione del disagio rappresentato».

Il caso dei ventilatori per le apnee notturne, sorto per la prima volta negli Stati Uniti, ha investito centinaia di pazienti in tutta Italia. La ditta Respironics, acquisita dalla Phillips, aveva diramato avvisi di sicurezza dovendo poi richiamare e aggiornare questi macchinari. A livello nazionale da questa campagna, seguita e ricostruita dallo studio legale Ambrosio Commodo di Torino, è sorta una class action che davanti ai giudici ha costretto le aziende coinvolte a sostituire gli apparecchi, sono state chieste tramite il tribunale di Milano anche delle penali.

Di recente sempre la trasmissione Report ha posto ulteriori interrogativi, mai confermati, anche sui macchinari di nuova generazione già sistemati che ha sollevato nuove preoccupazioni tra i pazienti.

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