Cronaca / Como città
Domenica 28 Marzo 2021
Via libera agli anticorpi monoclonali
Somministrazione anche al Sant’Anna
L’annuncio della Regione: l’ospedale comasco nel gruppo delle strutture autorizzate alla cura con questo sistema, efficace nelle fasi iniziali della malattia
La Regione ha dato il via libera agli anticorpi monoclonali per la cura del Covid attraverso 17 ospedali lombardi, uno è il Sant’Anna.
I monoclonali secondo gli esperti sono utili nella cura del Covid soprattutto nelle fasi iniziali, entro dieci giorni dall’insorgenza dei sintomi, meglio entro i primi cinque. Possono essere somministrati solo a determinati soggetti con specifici fattori di rischio. Sono già stati così trattati dei pazienti positivi in Valtellina, ora anche attraverso il Sant’Anna il nostro territorio potrà sfruttare quest’arma. Da somministrarsi prima dell’ospedalizzazione e della manifestazione della polmonite da Covid, hanno un’efficacia che dipende dal tempo e, dalla rapidità della diagnosi.
L’Aifa e il Ministero della Salute hanno demandato la selezione dei pazienti idonei in prima battuta ai medici di famiglia, ai pediatri, poi ai medici di medicina interna, agli infettivologi e ai pneumologi.
Tra i primi pazienti così trattati in altri territori lombardi ci sono grandi obesi e ipertesi. La popolazione candidabile, positiva e non ancora ricoverata, deve avere più di 12 anni, non dev’essere già in ossigenoterapia con sintomi che corrispondono ad un livello lieve o moderato insorto da meno di dieci giorni. I soggetti devono avere un fattore di rischio tra, per esempio, malattia renale cronica, diabete non controllato, immunodeficienze primitive o secondarie, un indice di massa corporea da obesità, un’età maggiore a 65 anni con un secondo fattore di rischio. Oltre i 55 anni l’Aifa cita le malattie cardio-cerebrovascolari compresa l’ipertensione con danno d’organo e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Per i soggetti minorenni i fattori sono ancor più restrittivi, riguardano quadri molto gravi come tracheotomia, malattie da neurosviluppo, malattie cardiache congenite anemia falciforme e asma da controllo giornaliero.
Non è una cura per tutti insomma. Sì, il termine adatto è cura perché non stiamo parlando di un’arma preventiva nella lotta del Covid quali invece sono vaccini. Gli anticorpi monoclonali sono un farmaco, quando per 13 mesi i nostri medici non hanno avuto a disposizione grandi terapie contro il virus. Gli anticorpi monoclonali sono anticorpi che bloccano l’ingresso del virus nella cellula impedendogli di replicarsi. Si legano in particolare al rostro che il virus usa per fare breccia nelle nostre cellule conquistandole. In sostanza fanno a posteriori ciò che fa il vaccino fa preventivamente attraverso il sistema immunitario. Questi farmaci, occorre dirlo, hanno dei costi parecchio elevati, è vero però che in teoria evitano al sistema sanitario i costi dell’ospedalizzazione.
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