Cronaca / Como città
Domenica 26 Gennaio 2025
Via Luini, chiude il fruttivendolo: la sua ancarella in centro a Como da 53 anni
La storia Quella che riguarda Giulio, Fabio e Dario - proprietari del banco frutta in via Luini - è una di quelle vicende che riassumono il quadro di una città che cambia profondamente
Dopo 53 anni chiude la bancarella di frutta e verdura di via Luini.
Giulio Donzelli, Fabio Rizzi e Dario Redaelli ieri hanno salutato i tanti clienti che servivano in centro, nel cuore della città hanno ricevuto anche i ringraziamenti della Famiglia Comasca, associazione che apprezzava il loro servizio presente da più di mezzo secolo.
«Chiudiamo, è cambiato tutto e a noi è mancato un ricambio generazionale – racconta Donzelli – Figli e nipoti non hanno seguito le nostre impronte. Altri giovani non hanno voluto avvicinarsi a questo mestiere. Non è un lavoro comodo, la sveglia suona presto, si sta fuori al freddo. Forse i ragazzi di oggi hanno altre ambizioni, altre aspirazioni, possono tentare professioni considerate più ambite. Nessuno ha voluto rilevare l’attività. Certo noi qui offrivamo un servizio vicino alle famiglie che abitano in centro».
I tempi però, raccontano i tre dalla bancarella dell’ortofrutta, sono molto cambiati. «È vero, intanto in centro abita molta meno gente – dice Donzelli – ormai ci sono talmente tanti bed and breakfast che i veri residenti sono tutti andati a vivere in provincia, dove le case costano meno. E così pochi fanno ancora la spesa. I turisti per uno o due giorni vanno al massimo al ristorante, gli acquisti di frutta e verdura sono occasionali. La città murata si sta desertificando, i consumi sono molto differenti da qualche decennio fa. C’è anche stata un’evoluzione delle modalità di vita, delle abitudini, delle tradizioni, insomma dopo tanti anni di lavoro è venuto il momento di ritirarsi e salutare».
Sono tanti i piccoli negozi in centro che hanno cambiato insegna e hanno lasciato il posto a catene e marche note, il commercio considerato di prossimità è stato profondamente cambiato dal boom turistico. Per la verità nel 2024 che si è appena concluso sono state meno le serrande che si sono abbassate per sempre rispetto al 2023. Bisogna però pensare che rispetto al 2019 in città abbiamo perso 378 esercizi commerciali, contro le 195 nuove aperture, ma di queste 73 solo per la vendita via internet o per corrispondenza. Prodotti alimentari e abbigliamento le vetrine più in crisi, più penalizzate le periferie, ma anche il centro non è esente dal fenomeno.
L’ortofrutta che si prepara a chiudere sabato è stata salutata sabato dalla Famiglia Comasca.
«La bancarella di frutta e verdura di via Luini era un riferimento storico – commenta Daniele Roncoroni, presidente uscente della Famiglia Comasca che giovedì ha passato il testimone alla nuova presidente Laura Bordoli – era un servizio di prossimità per chi ancora abita in centro, erano presenti da tantissimi anni. Un vero peccato, speriamo sempre che qualcuno possa portare avanti questo importante lavoro».
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