Via Perti da salvare: il consiglio d’istituto vota all’unanimità e i genitori formano un nuovo comitato

Il caso Le famiglie hanno creato un movimento: chiedono di incontrare sindaco e provveditore. «Investiti sull’immobile 300mila euro di fondi europei. Chiudere è spreco di denaro pubblico»

Genitori e docenti non si arrendono di fronte alla linea politica del Comune, ribadita nel corso delle ultime sedute del consiglio comunale, e tramite i consigli d’istituto della scuola d’infanzia Carluccio e della primaria Nazario Sauro di via Perti (facenti parte dell’isituto comprensivo Como Borgovico) si esprimono ancora una volta contro la chiusura dei due istituti a partire dall’anno prossimo. Le due delibere seguono la richiesta di parere pervenuta dal Comune stesso.

Le motivazioni

In via Perti, sono diversi i punti che hanno portato tutti i diciotto membri del consiglio d’istituto (un solo assente) a esprimersi contro il piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche, trasmesso il 7 settembre dal Comune, e a parlare di «scelte forzate» e delle loro conseguenze psicologiche sulla crescita dei bambini. Tra questi spicca il fatto che l’amministrazione comunale non abbia mai fatto accenno alla possibilità di ristrutturare l’immobile per restituirlo alla scuola. Inoltre, i problemi strutturali evidenziati, secondo il consiglio d’istituto, sono stati più volte segnalati all’amministrazione che non ha però mai provveduto ad attuarli, con conseguente aggravio dei costi, mentre i fondi europei per lo sviluppo regionale investiti nella struttura, che ammontano a più di 311mila euro, con la chiusura del plesso rischiano di configurarsi come uno «spreco di denaro pubblico».

Non basta: la chiusura della scuola elementare, (ma questo vale anche per l’asilo Carluccio), porterà a un esubero di personale docente (di 14 unità in via Perti e 6 in via Volta), innescando un meccanismo che porterà altre classi di altri plessi (Corridoni e Filzi nel caso della primaria, Raschi e Mauri nel caso dell’asilo) a perdere insegnanti dal momento che i perdenti posto delle scuole chiuse saranno spostati in base all’anzianità, portando quindi insegnanti più giovani dell’istituto comprensivo a essere sostituiti. E ancora per via Perti preoccupa che gli alunni saranno ridistribuiti in altre scuole, senza mantenere le classi esistenti. Pesa poi, sulla decisione presa dal consiglio, anche il fatto che la scuola resta «l’unico presidio statale di aggregazione e comunità educante» all’interno del centro storico, «oltre a rappresentare la storia di Como e della sua popolazione».

Simili considerazioni valgono per l’asilo di via Volta, per cui il consiglio d’istituto sottolinea di non aver ricevuto alcuna scheda tecnica a supporto della relazione inviata dal Comune con un’analisi demografica (l’asilo è al massimo della capienza oggi e non ha mai avuto un calo di iscrizioni nel corso degli anni) e strutturale (nella delibera si smentisce quanto affermato circa l’assenza di adeguati spazi esterni) dell’asilo.

Un nuovo comitato

Intanto stanno per costituirsi ad associazione i genitori dei bambini della primaria di via Perti. «Portiamo avanti quello che è l’impegno quotidiano di ogni famiglia, che è tutelare il percorso educativo dei propri figli, in un’età così importante come quella in cui si frequenta la scuola primaria. Iscrivendo i nostri figli in via Perti abbiamo fatto una scelta e la difendiamo» spiega Vincenzo Falanga, referente dei cento firmatari di due richieste di incontro inviate rispettivamente al provveditore Giuseppe Bonelli e al sindaco Alessandro Rapinese, insieme alla vicesindaco Nicoletta Roperto e al presidente del consiglio comunale, Fulvio Anzaldo. Mentre il provveditore ha già risposto alla richiesta di incontro dei genitori, proponendo loro una data per discutere insieme delle questioni esposte, dal Comune ancora nulla si è mosso.

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