Via Perti, il sindaco rilancia con una foto. E cancella i commenti critici dei genitori

Il caso Rapinese a scuola, poi pubblica l’immagine delle infiltrazioni a sostegno della chiusura - Spariti dalla sua pagina social i messaggi di chi gli chiedeva cosa avesse fatto in questi due anni

Como

«Che cattivo Rapinese che vuole chiudere la scuola di via Perti e portare i bambini in scuole (dove lo spazio per loro abbonda) più sicure e decorose. #Cattivone #Piove #SecchiNeAbbiamo».

Il post del sindaco Alessandro Rapinese ieri è comparso in calce a una foto - scattata dallo stesso sindaco ieri mattina - del secondo piano della scuola di via Perti, chiuso da anni, con buchi nel controsoffitto e sotto secchi e carta di giornale per raccogliere le infiltrazioni dal tetto. Un post a sostegno dell’iniziativa del Comune, che quella scuola - come molte altre - ha deciso di chiudere dal prossimo anno: troppo pochi gli iscritti - le ragioni - e troppo costoso l’intervento per sistemare l’edificio.

Il post del sindaco ha suscitato, oltre a una serie di commenti a sostegno, anche parecchia irritazione. Ma i commenti critici su Facebook sono stati cancellati. È toccato per esempio a Giusy La Ruffa, che fra l’altro aveva scritto: «Dovrò spiegare ai miei figli perché questa mamma così screanzata li ha iscritti in quella brutta pericolante scuola tenuta aperta anche in questi due anni che lui era già Rapinese sindaco».

«Sono la mamma di tre bambini - racconta la signora - Due frequentano la scuola di via Perti, e uno dei due è disabile. Non abbiamo scelto quel plesso perché era il più comodo ma perché rappresentava la scelta migliore per i bambini e per la nostra famiglia, a cominciare dalla presenza di un’insegnante di sostegno di ruolo, fattore che vale oro. Rapinese dice che lui deve occuparsi di immobili, invece deve occuparsi di noi che siamo i suoi cittadini. Al contrario, lui ci zittisce, annulla il dialogo, non accetta il confronto e ci insulta gratuitamente. Ha cancellato il mio post e mi ha bloccato. Questo mi spaventa. Pensava che non avremmo reagito alla “bomba” che ha sganciato appena prima dell’inizio dell’anno scolastico? Proprio lui che quando era all’opposizione cavalcava la protesta delle maestre chiedendo che la scuola restasse aperta? Non poteva programmare una chiusura “soft”, permettendo alle classi in corso di finisce il ciclo scolastico? ».

Per la signora La Ruffa non è in discussione il diritto del sindaco di prendere le proprie decisioni: «Io rispetto il suo ruolo istituzionale e anche la sua scelta di assumere iniziative impopolari, ma lui di questa impopolarità si deve assumere la responsabilità accettando il confronto. E il rispetto deve essere reciproco».

Ma i post cancellati sono stati diversi: «Ovviamente fai passare solo le foto che interessano a te. Vergognoso!» scrive Emanuela Cesaria Lopez, riferendosi agli altri ambienti della scuola, accoglienti e in ordine. E Simona Montini: «Come mai non ha risposto alla richiesta di incontro che le hanno fatto i genitori? E in questi due anni dove è stato quando le venivano fatte segnalazioni per intervenire nella manutenzione? Forse troppo impegnato ad andare in giro a fare foto nelle scuole con il telefono come un 13enne per poi postarle sui social?». «Il sindaco passa il tempo, pagato da noi, a cancellare post scomodi su Fb», aggiunge (prima di venir a sua volta cancellata) Vanessa Consonni.

Mentre su Instagram, a Federica Pertusini che obiettava che «anche in via Brambilla, che è una delle scuola che rimarranno aperte e su cui si sta puntando, anche in termini di investimenti (es. bagni ristrutturati, nuovi infissi), ci sono state perdite d’acqua in diversi locali e in palestra...», Rapinese ha risposto: «Per questo è opportuno avere meno immobili da gestire sui quali concentrare tutte le risorse possibili».

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