Via Perti, tutto rimandato a fine maggio. La delibera di chiusura per ora resta valida

Como I giudici del Tar dopo essersi riuniti ieri hanno pubblicato oggi la decisione sul ricorso dei genitori della scuola Nazario Sauro e dell’asilo Carluccio: il tema merita un approfondimento. Se ne riparla il 27 maggio

Una «controversia che richiede un approfondimento che non si addice alla presente fase di trattazione sommaria»: così i giudici del tribunale amministrativo regionale si sono espressi sul ricorso presentato dal movimento genitori delle scuole di via Perti e via Volta contro la decisione della giunta a guida Alessandro Rapinese che ne ha previsto la chiusura a partire dal prossimo settembre.

«Serve approfondire»

Il contenuto dell'ordinanza rivela quindi che il tema merita una trattazione approfondita, motivo per cui i giudici hanno optato per un’udienza pubblica fissata a breve, ovvero il 27 maggio prossimo. Quattro mesi sembrano molti, ma per la giustizia amministrativa sono in realtà un tempo molto breve tanto che i giudici stessi si esprimono così nella loro ordinanza: «Ritenuto che una data così ravvicinata di celebrazione dell'udienza per la definizione del merito sia in grado di contemperare le contrapposte esigenze prospettate dalle parti».

Nessuna sospensiva

Sono due i lati della medaglia da valutare di questa prima presa di posizione dei giudici: da un lato, infatti, il tema della chiusura delle scuole in città - e nel ricorso si richiede l’annullamento non solo della decisione dell’amministrazione di chiudere la primaria di via Perti e l’asilo di via Volta, ma anche tutti gli altri istituti scolastici compresi nel piano di razionalizzazione pubblicato all'albo pretorio dal Comune il 15 ottobre 2024, con la delibera numero 344 - merita una trattazione approfondita; dall’altro, però, la richiesta avanzata dai genitori del movimento sorto intorno all’asilo Carluccio e alla primaria Nazario Sauro di sospendere temporaneamente e fino alla decisione finale del Tar la delibera di giunta non è stato accolta. Una richiesta che era stata avanzata dai genitori per poter ovviare al problema delle iscrizioni dei figli per l’anno scolastico 2025/2026 che, per decreto ministeriale, vanno effettuate entro il 10 febbraio, a partire dal 21 gennaio. La sospensiva sarebbe servita quindi per permettere alle famiglie i cui figli frequentano o desiderano frequentare le scuole su cui vige la delibera di chiusura del Comune di iscriverli a queste stesse, operazione che non sarà però possibile per le scuole non solo di via Perti e via Volta, ma anche per i due asili di Prestino e di via Varesina. Diverso invece il discorso per la scuola dell’infanzia situata in Salita Cappuccini e per la primaria De Calboli, la cui chiusura è prevista invece per il 2026/2027.

Le alternative

In un documento pubblicato nel mese di settembre su questo sito, dove si evince la volontà del Comune, poi confermata con una deliberazione di giunta, di chiudere i sei istituti scolastici alla luce di una necessità di razionalizzare gli immobili destinati a questo fine, per via del calo demografico registrato in città, si faceva già riferimento alle soluzioni alternative proposte alle famiglie.

In particolare, per la scuola primaria di via Perti, dove risultano essere iscritti circa 114 studenti (il dato risale all’anno scolastico 2022/2023, ndr) con un grado di occupazione del 46%, come alternativa alle famiglie si proponeva, nel documento stilato dal Comune, l'iscrizione alla scuola primaria di via Baracca (otto posti disponibili), di via Fiume (295 posti disponibili), di via XX Settembre (21 posti disponibili) e di via Sinigaglia (136 posti disponibili).

L’incertezza sulla Corridoni

Come raccontato da Vincenzo Falanga, portavoce del Movimento genitori via Perti e via Volta, tuttavia molte delle famiglie di via Perti che si erano orientate sulla scuola Corridoni di via Sinigaglia, (le due primarie, infatti, fanno parte del medesimo istituto comprensivo, fatto che rassicura i genitori della possibilità di veder in parte mantenuta la continuità didattica dell’esperienza dei figli) si trovano ora disorientate di fronte all’ipotesi, rivelata da La Provincia, che quella stessa scuola possa essere chiusa per far posto a un autosilo destinato ai tifosi ospiti per le partite del Como.

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