Villa Olmo, campo Coni ed ex grossisti. I cantieri con fondi Pnrr non partono

Opere pubbliche In ritardo l’avvio dei lavori finanziati dal piano di resilienza (e non solo). Il sindaco: «La chiusura della dimora sul lago? Non siamo pazzi, lo prevedono le procedure»

Villa Olmo è chiusa dal 7 gennaio, ma i lavori non sono ancora iniziati. Sono diversi i cantieri in città consegnati, ma non ancora partiti. «Non siamo pazzi, sono le procedure del Pnrr – così ha spiegato il sindaco Alessandro Rapinese – la consegna è stata fatta, poi però c’è tempo per completare la progettazione. Altrimenti avremmo organizzato ancora degli eventi culturali a Villa Olmo, ma non si può. E la stessa cosa sta succedendo in via Longhena, all’asilo c’è un appalto integrato che come da misure del Pnrr prevede la consegna, quindi l’ultimazione della progettazione e poi l’avvio dei lavori».

Dopo l’Epifania, smontata l’ultima mostra, fuori dalle porte di Villa Olmo è comparso il cartello “Chiusa per restauri”. Più volte sindaco e assessori avevano annunciato all’inizio dell’anno la partenza dei cantieri all’interno della villa per 700 giorni. Nei giardini, sempre aperti, già dall’estate sono iniziate alcune riqualificazioni, dal tempietto alla fontana passando per il casino sud, in attesa della sistemazione degli orti botanici oltre il ponte. Il grande appalto tramite Pnrr, con i fondi reperiti durante lo scorso mandato, è già stato assegnato alla Gasparoli di Gallarate capogruppo con la Lithos di Venezia. Sono circa sette i milioni da spendere solo per la villa. L’aggiudicazione della gara risale al luglio scorso.

Esattamente come a luglio è avvenuta la consegna del nido di Albate, dove ancora oggi non si vedono operai. Qui la Tecnica restauri di Mestre per oltre cinque milioni deve ingrandire l’asilo e trasformarlo in una scuola da zero a sei anni entro massimo tre anni. I primi otto mesi sono però già passati.

Campo Coni ed ex grossisti

Anche la riqualificazione del Campo Coni partita sui campi la scorsa estate è possibile grazi a fondi del Pnrr, sono all’incirca un milione e mezzo di euro. La Atlante Costruzioni di Salerno, affidati i lavori a luglio, deve però ancora ricostruire spogliatoi e servizi in 14 mesi di cantieri.

Piano nazionale di ripresa e resilienza a parte, in città ci sono altre opere ancora ferme. Per esempio, anche il padiglione ex grossisti attende da mesi l’avvio dei lavori, la consegna è avvenuta a inizio anno e l’ultimazione era prevista entro l’estate. Peraltro, stando ai primi annunci di Rapinese in consiglio comunale, il padiglione doveva essere ultimato entro fine 2023. Comunque contattata, l’impresa Cavalieri di Monza che ha ricevuto l’appalto per 990mila garantisce di essere impegnata sulla partita, ma all’interno è tutto deserto e non c’è traccia di lavori.

L’autosilo di via Sirtori

Un’altra opera non ancora partita, che pure è collegata alla futura Rsa privata che deve sorgere in via Sirtori, è l’ingrandimento dell’autosilo gestito da Csu. Un fatto di cui si lamentano gli operatori del vicino mercato e i negozianti della zona, perché ai loro clienti mancano da inizio anno circa 70 stalli. La struttura è stata chiusa in previsione dell’avvio dei lavori, peraltro i commercianti ogni giorno vedono macchine che tentano lo stesso di entrare e che per uscire sono costrette a difficili manovre.

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