Villa Olmo, fontana in ritardo: troppe piogge per il restauro

L’intervento Iniziato a settembre l’intervento va a rilento a causa del maltempo. L’intero cantiere fino al 2026

La pioggia continua delle scorse settimane (e ne è prevista di nuova già domenica) sta ritardando il restauro della fontana davanti a Villa Olmo. I lavori, iniziati lo scorso 4 settembre, erano stati stimati in 180 giorni e avrebbero dovuto quindi già essere conclusi, ma ci vorrà ancora del tempo per la restituzione a comaschi e turisti dello spazio nel centro del giardino all’italiana. «L’intervento – spiega l’assessore alle Opere pubbliche Maurizio Ciabattoni – è molto particolare poiché il restauro deve essere eseguito tassativamente a secco e in assenza non solo di pioggia, ma anche di elevata umidità nella pietra. A causa del maltempo dell’ultimo periodo il cantiere ha quindi subito dei rallentamenti, ma non c’è alcun tipo di problema per quanto riguarda i finanziamenti con i fondi Pnrr. Gli operai vanno in ogni caso avanti anche con il Casino sud e al tempietto».

Tornando alla fontana il grosso del restauro è stato completato, ma oltre ad essere riattivata è necessario un intervento di pulizia della zona circostante dalle erbacce che, nel frattempo, hanno trovato spazio dove crescere. I lavori approvati la scorsa estate riguardano la ex casa del custode (verso la passeggiata Gelpi), dove è prevista la realizzazione di un bookshop per i visitatori, la fontana (che ha un particolare sistema di pescaggio dell’acqua direttamente dal lago), statuaria e tempietto. A questo si aggiunge, al di là del ponte del Chilometro della conoscenza, il completamento della zona dell’orto botanico. A ridosso delle serre (il recupero è ai blocchi di partenza) ci sono infatti alcune vasche che dovranno ospitare una selezione di piante acquatiche. C’è poi il maxi cantiere interno alla villa. La certezza è solo una: tutto dovrà essere concluso entro il mese di marzo del 2026, data ultima e perentoria per l’utilizzo dei fondi Pnrr.

Nel frattempo, fino a fine mese, rimarranno le transenne di sicurezza attorno all’olmo (verso la città) e quelle che delimitano il grosso cedro del Libano nella parte restrostante del parco. Non appena saranno completati gli interventi per evitare la caduta di rami tutto tornerà “libero”.

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