Villa sull’oceano, ma per l’erario era uno sconosciuto

Truffa bonus edilizia Il retroscena: uno dei principali indagati vive alle Mauritius. Imprenditore, non ha pagato tasse per decenni

C’è una domanda che ogni piccolo contribuente timoroso dell’erario si ritrova a porsi, senza risposta, di fronte a vicende giudiziarie come quella che ha portato all’operazione della Finanza di ieri mattina. Com’è possibile che basta dimenticarsi di pagare la Tari e ti ritrovi sommerso da protesti erariali, quando nello stesso Paese un imprenditore può intestarsi per anni società a responsabilità limitata e risultare - nonostante questo - un perfetto sconosciuto per il fisco? Eppure questa è la storia del principale indagato del fascicolo aperto in Procura a Como.

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Livio Motta, l’amministratore di fatto - secondo l’accusa - della comasca C.D.M. Group srl tra il 1991 e il 2018 riveste la carica di legale rappresentante di cinque differenti società edili e delle energie rinnovabili. Eppure fino al dicembre 2017 per il fisco italiano è un totale sconosciuto, non avendo mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. Dal 2010 ha trasferito la sua residenza alle Mauritius, raggiunto qualche anno dopo dalla moglie. Ed è lì che vive stabilmente, in una delle zone più belle dell’isola considerata un noto paradiso fiscale. L’indirizzo di residenza denunciato all’anagrafe corrisponde a una villa con piscina con tanto di accesso a un mare cristallino, di quelli che per chi paga le tasse dalla prima all’ultima si trovano solo sulle riviste di viaggi o sui cataloghi delle agenzie.

Il fisco inizia ad aver traccia del nome di Motta nel 2018, quando lui si fa assumere dalla sua (secondo la Finanza) società. Come dipendente riceve stipendi ben superiori agli amministratori. Cifre però lontane anni luce da quei 36 milioni di truffa ai danni dello Stato per i quali ora è indagato.

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