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Cronaca / Como città
Venerdì 14 Febbraio 2025
Violenza sessuale su due studentesse, ex bidello condannato a 5 anni e mezzo
Il processo Vittime due allieve del Setificio. Disposto il risarcimento, silenzio del condannato che si è sempre professato innocente
Cinque anni e mezzo di pena per una violenza sessuale ai danni di una studentessa del Setificio “Paolo Carcano”, e per un secondo palpeggiamento – qualificato di lieve entità – ai danni di una seconda alunna della scuola comasca. Assoluzione dal terzo capo di imputazione relativo all’aver mostrato video spinti a ragazzi inferiori ai 14 anni.
È questa la decisione che è stata presa ieri mattina dal giudice dell’udienza preliminare di Como, Maria Elisabetta De Benedetto, a carico dell’ex bidello Vincenzo Militello, 64 anni, che da allora si trova ai domiciliari. Alla lettura del dispositivo, in attesa di comprendere le motivazioni della condanna per i due abusi, ma anche dell’assoluzione per il terzo capo di imputazione, l’imputato era presente in aula e con lui anche una delle due studentesse – la più grande – e i genitori dell’altra.
Il giudice ha contestualmente disposto un risarcimento provvisionale del danno (da definire in sede civile) che è stato quantificato in 20 mila euro per la ragazza vittima della violenza sessuale e di 2.500 per l’altra compagna. La procura, con il pm Alessandra Bellù, al termine della propria requisitoria aveva chiesto una condanna di 5 anni, più bassa dunque di quella che è stata poi disposta dal giudice. Il processo si è svolto con il rito Abbreviato, che ha comportato lo sconto di un terzo della pena che era stata decisa dal giudice.
La difesa, contatta al termine della lettura del dispositivo, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma la sensazione è che – una volta pubblicate le motivazioni – si possa andare verso un ricorso in Appello. La parte civile, con l’avvocato Pierpaolo Livio, ha invece espresso la «grande soddisfazione dei genitori delle vittime che ringraziano la scuola che li ha sostenuti e la magistratura comasca per la rapidità della conclusione dell’indagine».
L’arresto
Il bidello, fin dai giorni del suo arresto che risale alla scorsa primavera, non aveva mai parlato nemmeno tramite il proprio avvocato, proprio come avvenuto ieri. L’unica eccezione, al chiuso dell’aula, l’aveva fatta nel corso della precedente udienza quando aveva respinto tutte le accuse contestate, confermando solo le chat cariche di messaggi affettuosi e non oltre, scambiati – aveva riferito – anche con altri ragazzi. Il giudice però l’ha pensata diversamente condannandolo a cinque anni e mezzo.
Il caso era emerso il 15 marzo scorso quando la principale vittima degli abusi, una ragazza minorenne che all’epoca frequentava il Setificio “Paolo Carcano”, aveva raccontato ad un proprio amico quello che avveniva con il bidello, nelle aule della scuola prima delle lezioni, ma anche in biblioteca durante i minuti di intervallo. Il racconto – noto anche ad una seconda compagna – era poi stato comunicato ad una collaboratrice scolastica collega del bidello (che aveva visto la ragazza piangere in bagno) e infine ad una professoressa.
In poche ore, sempre nella stessa giornata, anche quello che all’epoca era il dirigente scolastico del “Carcano” era stato informato sui fatti. Segnalazione che – in un turbinio velocissimo di telefonate e comunicazioni – aveva portato a chiamare i genitori della vittima e a interessare dei fatti i carabinieri di Como. Il fascicolo era poi finito poche ore dopo sul tavolo del pm Alessandra Bellù e al racconto della vittima iniziale di questa storia si era poi unito un secondo episodio in cui una ragazza più grande era stata palpeggiata.
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