Violenze in famiglia: sei donne finiscono sotto protezione

Il caso Aumento vertiginoso dei casi di maltrattamenti - Dallo stalking alle lesioni fino alle aggressioni sessuali - I numeri di un fenomeno che d’estate si ingigantisce

Sono sei le donne che da inizio luglio al 20 agosto hanno dovuto lasciare la propria casa (spesso con anche i figli) per finire in strutture protette lontane dall’uomo che le picchiava. Attuando quella che, tecnicamente, viene definita «messa in protezione». Fanno parte di un numero ben più ampio di ragazze e signore vittime di abusi che rientrano nei reati racchiusi nella legge del “codice rosso”. Stiamo parlando di violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia, molestie e atti persecutori (noti come stalking), ma anche di revenge porn, di lesioni aggravate, di sfregio permanente (con acido o altri mezzi) dei volti e dei corpi.

I numeri di una settimana

È di ieri la notizia che, dall’inizio della settimana e in appena due giorni, in Procura a Como siano arrivati ben 19 nuovi fascicoli relativi al “codice rosso”, una media impressionante che va ulteriormente a superare il numero già alto di questi fascicoli che necessitano di un percorso preferenziale in cui i pm (o la polizia giudiziaria delegata) hanno l’obbligo di sentire le vittime entro tre giorni per poi decidere come muoversi. Una conferma ulteriore arriva dal Centro Antiviolenza di Telefono Donna, struttura presieduta dall’avvocato Arianna Liberatore, conferma anche nei numeri. Solo da luglio, mese in cui è stata segnalata una impennata di casi, sono come detto ben sei le donne messe in protezione in quanto fortemente a rischio, mentre i fascicoli totali di maltrattamenti (nuovi casi ovviamente, non quelli già conosciuti dal personale di Telefono Donna) sono stati 53. Basti dire, per fare un raffronto, che nello stesso periodo di un anno fa (dal 1 luglio al 20 agosto) i fascicoli nuovi erano stati appena, si fa per dire, 32, quindi ben 21 in meno. Ad essere particolarmente colpita è soprattutto la fascia compresa tra i 35 e i 50 anni, anche se non mancano anche altre età.

Numeri preoccupanti anche dall’inizio del 2024: se allarghiamo infatti il tempo di raffronto al primo gennaio, i nuovi fascicoli finiti sul tavolo di Telefono Donna sono stati 190 mentre dodici mesi fa, nello stesso periodo, erano stati 162.

Il periodo di vacanza

È comunque ben evidente, anche sfogliando questi dati, come l’incremento più sensibile sia avvenuto da luglio. Le cause? Forse le vacanze, il maggiore tempo che si trascorre in famiglia durante le ferie rispetto ad altri periodi dell’anno, oppure – sottolineano dal Centro Antiviolenza – anche la paura di dover partire per una vacanza proprio con l’uomo sospettato dei maltrattamenti.

Numeri e dati, quelli appena riportati, che confermano in trend che si sta ora riversando sulla Procura, con l’incredibile incremento di fascicoli penali che sono andati a saturare ulteriormente uffici in cui le cartellette con il “codice rosso” hanno ormai da tempo preso il sopravvento rispetto ad altre tipologie di reati.

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