Visite e liste d’attesa: anche la Croce rossa attiva un ambulatorio

Salute Punture, medicazioni, pressione e glicemia. In via Italia Libera un nuovo spazio per i “codici bianchi”. Funzionerà anche nei festivi, assenti i medici di famiglia

Nuovi ambulatori alla Croce Rossa di via Italia libera per i bisogni di cura lievi.

Per mettere qualche punto di sutura, sistemare una ferita, per fare un lavaggio approfondito delle orecchie e anche per fare delle semplice iniezioni, spesso i pazienti non sanno a chi rivolgersi. Buona parte dei medici di famiglia non è disponibile, meno che mai nei festivi quando gli studi restano chiusi. Trovare un infermiere privato è complicato, ancor più uno specialista disposto ad eseguire le più semplici prestazioni. E così tanti cittadini, soprattutto anziani, finiscono per bussare alle porte degli ospedali già oberati dalle liste d’attesa o vanno direttamente in Pronto soccorso dovendo aspettare giorni interi.

Dopo l’estate

«Abbiamo appena deliberato un impegno di spesa per allestire al primo piano della nostra sede dei nuovi ambulatori – spiega il presidente del comitato della Croce rossa di Como Paolo Beretta – Dopo l’estate contiamo di finire i lavori e ottenere i permessi del caso, speriamo di poter offrire fine autunno un nuovo aiuto ai cittadini. Abbiamo degli infermieri volontari interni, chiederemo al personale medico in pensione, in più a giorni pubblicheremo delle manifestazioni di interesse. L’intenzione è aprire gli ambulatori due ore al giorno, soprattutto durante i festivi, quando la popolazione non ha il riferimento dei medici di famiglia».

Esami per la pressione e la glicemia, punture, medicamenti, fasciature, tutti i codici che in Pronto soccorso vengono colorati di bianco e finiscono in coda alle attese.

I soccorritori vogliono anche proporre prelievi a domicilio. Il contributo chiesto alla cittadinanza nel caso sarà quello fissato dai tariffari regionali. Esattamente il costo che da questo mese la Croce rossa chiede per il servizio trasporti, per accompagnare pazienti e disabili verso ospedali e ambulatori previa prenotazione.

Quest’ultima è una delle richieste più gettonate da qualche anno che la Croce rossa aveva interrotto per le note complicate vicende economiche.

Da segnalare inoltre che la Cri sta anche riattivando lo sportello sociale per la distribuzione dei pacchi alimentari e di vestiti per le famiglie bisognose segnalate dai Comuni.Il comitato comasco è da anni in crisi, l’ultima gestione ha creato un ingente buco di bilancio che ora i soccorritori stanno cercando di appianare attraverso un concordato siglato dal tribunale di Como.

Perdite dimezzate

«Nel 2023 rispetto al 2022 abbiamo già dimezzato le perdite grazie a numerosi sacrifici – dice Beretta – prima pari a 600mila euro l’anno, poi ridotte a 300mila euro. In questi primi sei mesi del 2024 le cose vanno meglio, abbiamo interrotto i flussi in uscita. Con il piano concordato d’ora in poi saremo in grado di saldare i debiti pregressi e di far ripartire le nostre principali attività». Per far quadrare i conti entro luglio la Croce Rossa deve pubblicare gli avvisi per cedere la sede di San Fedele, che andrà avanti in autonomia con il sostegno delle amministrazioni locali, e la sede di Lipomo, che il comitato nazionale ha promesso di acquisire salvo gli spazi per garantire il 118. «Abbiamo però bisogno dei volontari – dice Beretta – non ci bastano i 38 dipendenti assunti. Soprattutto a Lipomo colpa della crisi del comitato abbiamo sofferto un po’ di disaffezione, al contrario di Como dove i cittadini continuano a impegnarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA