Yacht club, Favara presidente. «Rilanciamo le attività sportive»

Le elezioni Già consigliere comunale Pdha superato il rivale Ferretti. «Esternalizziamo la gestione del carburante, e ai diportisti applicheremo l’Iva»

Como

Lo Yacht Club ama le tradizioni. E dopo la brevissima parentesi con la presidenza di Silvio Santambrogio, fatto cadere dalle dimissioni della maggioranza dei consiglio direttivo, i soci hanno scelto i nuovi vertici. A vincere il candidato Gioacchino Favara, che nella sua squadra presentava non solo quei consiglieri che avevano decretato la caduta di Santambrogio, ma anche storici fedelissimi dell’ex presidente Giancarlo Ge.

L’assemblea dei soci del club che unisce motonautica e vela, ma che negli ultimi anni ha ampiamente abdicato - dati oggettivi alla mano - al ruolo di promotore delle attività sportive, ha preferito la lista di Favara da quella capitanata da Fabio Ferretti, nella quale era candidato anche Santambrogio e che, sulla carta, era decisamente più di rottura rispetto alla gestione passata.

Con Favara, sindacalista e già consigliere comunale in città nelle liste del Pd, si erano candidati l’ex assessore della giunta Landriscina Marco Galli, i membri del direttivo uscente che avevano sancito la caduta di Santambrogio Roberto Ruggieri, Fabio Scudeletti (entrambi già nel direttivo all’epoca di Ge) e Loredana Pivelli, moglie di Scudeletti. Con loro anche Paolo Sciarra e Daniele Trevisan.

«Vogliamo assicurare ai soci - il programma elettorale della lista di Favara- che è nostra volontà quella di riportare all’interno del club un clima più sereno nel rispetto di tutti, senza trame oscure, in totale trasparenza e condivisione degli obiettivi».

Come primi atti, i nuovi vertici hanno annunciato «da subito insieme ai consulenti» l’intenzione di «prendere contatti con l’Agenzia delle Entrate al fine di chiarire definitivamente le attività soggette a imposta». Uno dei problemi più spinosi che lo Yacht Club è chiamato ad affrontare riguarda il bilancio e la clamorosa sproporzione tra le attività commerciali, di quella che è un’associazione sportiva dilettantistica, e l’attività connessa con gli scopi sociali del sodalizio.

«Le attività commerciali, o individuate come tali - assicuravano in “campagna elettorale” i nuovi vertici - saranno soggette ad una contabilità separata rispetto a quella associativa. Provvederemo ad esternalizzare la gestione del carburante, applicheremo l’Iva ai diportisti con le stesse modalità con cui operano gli altri gestori». La sfida interna allo Yacht Club è stata, in parte, anche una sfida politica tra Favara, prima in quota Pd e poi renziano, e Ferretti, esponente di Fratelli d’Italia e padre di Matteo ex capogruppo in Comune dello stesso partito.

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