«Yacht club si cambia, più sport e democrazia»

L’intervista Silvio Santambrogio nuovo presidente eletto: «Scuole di vela e di motonautica per i giovani e spazi aperti alle famiglie»

Più sport, meno affari. Più democrazia, meno liti. Lo Yacht Club cambia dopo vent’anni e, nelle intenzioni del nuovo presidente, vuole farlo con un taglio netto rispetto alla gestione dell’ex patron Giancarlo Ge.

Silvio Santambrogio, imprenditore ed ex presidente di Amici di Como, da una settimana è il numero uno eletto dell’associazione sportiva ospitata in uno degli edifici più belli del proprietà del Comune di Como.

«Mi lasci subito dire una cosa».

Prego

Il pensiero del nuovo consiglio e mio è un cambiamento di rotta molto importante. Per prima cosa dobbiamo ricordare a tutti che lo Yacht Club è stato istituito 20 anni fa dalla fusione del Circolo della Vela, prima società italiana a organizzare una scuola vela in Italia, nel 1950, e dalla Mila, prima società italiana a organizzare il mondiale di motonautica di formula 1. Questo per dire che siamo nati per fare attività sportiva.

Quasi una rivoluzione, rispetto al suo predecessore. Conferma, quindi, che le ultime gestioni si sono concentrate più sugli introiti commerciali che sullo sport?

La parte commerciale deve servire solo per avere le risorse per portare a termine tutti i programmi sportivi. Da subito le risorse più importanti saranno destinate allo sport. E il nuovo consiglio si deve impegnare a dare un’accelerata velocissima per portare i giovani alla scuola della vela e alla scuola di motonautica.

E dopotutto se siete ospiti di un edificio comunale tanto prestigioso, è proprio per il valore aggiunto che dovreste avere sui giovani e le famiglie comasche. Non è così?

Assolutamente. Lo YC non è il posto dei signori, è un posto dove si deve fare sport, aperto alla cittadinanza, a tutti. E dobbiamo avere una strettissima collaborazione con il Comune perché questo edificio è casa loro.. Inoltre il nostro Niki D’Angelo, che è delegato Coni, ci darà grande mano con le Federazioni con cui abbiamo già acceso colloqui telefonici per impostare rapporti nuovi.

Torniamo ai giovani, cosa state pensando al riguardo?

Abbiamo nominato una nostra “ambasciatrice” che lavora in Provveditorato per invitare le scuole di Como a venire da noi per fare insieme la scuola di vela e la di motonautica. Quando avevo 16 anni io venivo a fare il corso di vela qui fuori con le barche ed eravamo 40, anche 50 bambini. Il primo bacino era pieno di vele scuola. Dobbiamo tornare a riempirlo, anche con lezioni per ragazzi con disabilità.

Peraltro, con Luna Rossa impegnata nella Coppa America, c’è anche una grande attenzione...

Esatto. Un altro aspetto importante è la cultura dello sport. Vogliamo fare convegni ed eventi gratuiti e aperti dove possono venire persone importanti, testimonial sportivi. Mio fratello in questi giorni è a alla base nautica di Luna Rossa e il direttore della base nautica presidente lo inviteremo qui. Io però ho un sogno.

Dica...

Che tutto questo impegno possa portarci ad avere uno o due o tre atleti di vela o di parasailing alle prossime olimpiadi e paralimpiadi di Los Angeles.

Un’ultima domanda: la modifica dello statuto, con il divieto di candidarsi a chi viene sanzionato dal presidente ha fatto molto discutere. Lei cosa pensa di fare?

Lo statuto lo cambiamo: abbiamo deciso di rivederlo e e di portarlo a un testo più democratico.

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