A Veleso la biblioteca “Alberto Longatti”

Aprirà con una donazione di 10mila libri del giornalista scomparso a gennaio e gli sarà intitolata. Un modo per contribuire a far vivere l’incantevole borgo montano cui lo legavano gli studi sul pittore Schiavio. Sabato una passeggiata culturale di avvicinamento

Sono passati quattro anni da quel settembre del 2020, quando Alberto Longatti mi invitò in un luogo, per me (ma anche per Como, sebbene non lo sappia), molto significativo: la ex tipografia di suo nonno Romeo in via Zezio a Como.

Era un po’ come entrare in un libro: non soltanto perché lì di libri se ne erano stampati diversi - tra gli atri un memoriale del Risorgimento comasco ricco di notizie di prima mano - ma soprattutto per la citazione che gli aveva riservato Gianni Biondillo nel romanzo storico “Come sugli alberi le foglie” (Guanda, 2016), in cui Romeo Longatti partiva a piedi dalla tipografia per raggiungere il “roccolo” sopra Brunate, commissionato ad Antonio Sant’Elia. Quest’ultimo, allargandosi un poco, ne ricavò il Villino Elisi. A suo modo un unicum nella storia dell’architettura, essendo il solo edificio che il grande futurista è riuscito a completare in vita, prima di morire nella Grande Guerra.

Un mondo di carta

Varcando la soglia di via Zezio non mi ritrovai dentro un libro, bensì immerso nei libri, che coprivano tutte le pareti. Diecimila “circa”, divisi principalmente tra letteratura, teatro, storia dell’arte e territorio lariano. Il bibliofilo che li aveva comprati nel corso di una vita - lo stesso Alberto Longatti, naturalmente - non aveva mai avuto il tempo di contarli, tanto era impegnato a leggerli e a scriverne di nuovi. Con il tipico humor longattiano (variante signorile di quello britannico) osservò di essere arrivato ai “tempi supplementari” - i novant’anni erano in vista - e mi chiese un aiuto per trovare una destinazione a quel patrimonio culturale, in modo che continuasse a vivere anche dopo di lui. Sapendo che a Veleso volevano realizzare una nuova biblioteca, mi sembrò la soluzione ideale da proporgli per almeno tre motivi: una biblioteca di nuova istituzione avrebbe potuto accogliere tutto il lascito senza smembrarlo; la biblioteca stessa si sarebbe potuta intitolare ad Alberto Longatti, valorizzando così nono soltanto l’eredità materiale (i suoi libri) ma anche e soprattutto quella culturale che ha lasciato al territorio e all’Italia come giornalista e studioso; a Veleso era legato, per nascita e per i paesaggi che lo hanno ispirato, uno degli artisti di cui Longatti è stato tra i maggiori studiosi, Vincenzo Schiavio, tant’è che nel palazzo comunale si trova una targa in memoria del pittore dettata proprio da lui. Poi ci sarebbe un quarto motivo, non meno importante: Veleso è un borgo di montagna, che d’inverno conta 200 anime, ma d’estate arriva a duemila, tra villeggianti e turisti, e una biblioteca interessante come quella di Alberto può essere a suo modo un attrattore non banale contro lo spopolamento.

L’idea piacque a Longatti e anche al sindaco di Veleso, Livia Cioffi, che per la prima volta ne parlarono di persona all’inaugurazione delle nuove sale dedicate a Terragni alla Pinacoteca di Como il 14 ottobre dello stesso 2020, quando Cioffi era anche assessore alla Cultura del capoluogo. I pianeti però a un certo punto parvero disallinearsi, per questioni di tempi: Alberto voleva essere circondato dai suoi libri fino alla fine e che venissero spostati solo dopo la sua scomparsa, mentre il Comune di Veleso aveva già avviato le pratiche per realizzare la biblioteca. Per fortuna - solo in questo caso, ovviamente - i tempi dei lavori pubblici spesso non sono fulminei e così, quando Longatti ci ha lasciati alla fine dello scorso gennaio, lo spazio a Veleso era ancora in fase di recupero e i figli Marco e Maria Luisa hanno deciso, assieme a Cioffi e a tutta l’Amministrazione velesina, di portare a compimento il progetto della Biblioteca “Alberto Longatti”. Sabato si compirà un passo - anzi, migliaia di passi - di avvicinamento all’obiettivo (dettagli nell’articolo qui sotto).

La passeggiata creativa

Saranno il sindaco Livia Cioffi e uno dei figli di Alberto Longatti, Marco, ad aprire, sabato pomeriggio, la passeggiata “Veleso, dalla pietra al libro: un borgo da leggere”, che rappresenterà anche una tappa di avvicinamento all’istituzione della biblioteca del paese, pronta ad accogliere la donazione di Alberto Longatti. «In Consiglio Comunale - dice Cioffi - ho già condiviso l’idea che gli sia intitolata, atto che ritengo doveroso. Stiamo ristrutturando l’ex asilo come centro polifunzionale, dove, oltre alla biblioteca, troveranno spazio un auditorium per incontri e concerti e uno spaccio di beni di prima necessità. Tutti elementi che, assieme alla fibra ottica portata di recente, contribuiscono a rendere più attrattivo e vivibile il paese». Anche Marco Longatti è convinto che borghi montani incantevoli come Veleso «abbiamo ottime possibilità di recupero e valorizzazione» e che la stessa biblioteca possa costituire «un presidio importante». L’inaugurazione, dice Cioffi, si terrà entro l’inizio dell’estate del prossimo anno.

Intanto, sabato dedicheremo ad Alberto Longatti la diciassettesima tappa del Lake Como Walking Festival, che per la prima volta approda a Veleso. Il percorso, condotto da chi scrive, partirà alle 14.30 proprio dal Comune e toccherà anche le frazioni di Erno e Gorla. Seguiremo le tracce del pittore Vincenzo Schiavio, di cui Longatti è stato tra i maggiori studiosi, del calciatore campione del mondo 1934 Angelo Schiavio e, soprattutto, di monsignor Eugenio Zerboni, che nel Seicento divenne custode di Terra Santa e creò un legame speciale tra Veleso e Gerusalemme, testimoniato dalla presenza di croci di Malta sugli edifici più antichi. I poeti Barbara Rabita e Antonio Laneve leggeranno in cammino alcune liriche dalla loro nuova raccolta “Esaudimenti” (Puntoacapo Editrice) e Lorena Mantovanelli ci proporrà una selezione di passi in sintonia con i paesaggi attraversati, tratti da un altro libro fresco di stampa, “Lettere sul Lago di Como. Il mito del Lario negli epistolari dei grandi autori da Plinio al Novecento”, curato da chi scrive ed edito dall’associazione Sentiero dei Sogni, di cui pure Longatti fu amico, prestandosi in più occasioni a tenere interventi nell’ambito delle passeggiate creative. Anche in questo caso ci sarà un esperto (e abitante) dei luoghi,Carlo Poletti, che accompagnerà l’intero percorso. Per info e iscrizioni: http://sentierodeisogni.it/eventi.

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