Convince “Andrea Chénier”: amore e Rivoluzione al Sociale

Lirica È piaciuto fin dalle prime battute l’allestimento di OperaLombardia. Gli applausi piovono anche a scena aperta - Domenica pomeriggio la replica

Un nuovo, affascinante, appuntamento della Stagione lirica del Teatro Sociale di Como è andato in scena, questa sera (e sarà riproposto domenica, alle 15.30) nella sala comasca.

Il pubblico, molto folto e attento, ha assistito ad “Andrea Chénier”, melodramma del 1896, con le musiche di Umberto Giordano e il libretto di Luigi Illica. L’opera è ambientata nel tormentato scenario storico della Rivoluzione francese, quando il popolo, ormai stanco di sopraffazioni e soprusi, spazza via l’Ancien Regime.

Passioni

Su questo sfondo, si agitano le passioni dei personaggi protagonisti: un rivoluzionario ex servitore, innamorato deluso, una contessina sognante e un poeta, vero eroe romantico della vicenda. Prodotto da Teatri di OperaLombardia, insieme a Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Sociale di Rovigo, lo spettacolo è parso, fin dalle prime battute, convincente sia per la qualità musicale e canora, con la direzione accurata e filologica di Francesco Pasqualetti, che per l’impianto registico raffinato ed elegante, firmato da Andrea Cigni.

Ambientato nella tenuta del castello della Contessa di Coigny, rappresentato da uno sfondo che ricorda i vedutisti francesi del XVIII secolo, il picnic degli aristocratici racconta un mondo dorato, ormai al tramonto. Gerard, il servo, interpretato con pathos e potenza vocale dal baritono Angelo Veccia, giura vendetta alla classe aristocratica (e al grido “t’odio casa dorata!”, si accendono le luci anche nella sala, tutta ori e stucchi, del Sociale.

La festa è anche il momento dell’incontro - scontro tra la contessina Maddalena, interpretata da Maria Teresa Leva e Andrea Chénier, poeta appassionato nei cui panni si è ben calato Angelo Villari. Bella anche la prova dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali e del Coro OperaLombardia.

Quest’ultimo, diretto da Massimo Fiocchi Malaspina, appare sempre in stretta relazione con i solisti e calato nello svolgimento dell’azione anche dal punto di vista coreografico. Dal parco nobiliare alla piazza fumosa delle Rivoluzione, che cita Delacroix, con squarci di luce cinematografici, fino al tribunale e al carcere, il dramma si snoda tra scene di massa, momenti intimi e colpi di scena, verso l’inevitabile epilogo, in un progressivo alleggerimento delle immagini, cui corrisponde l’intensificarsi delle emozioni.

Eleganza

L’eleganza e la completa leggibilità della vicenda rendono piacevolissima la visione del dramma storico, senza appesantimenti. A conferma di ciò gli applausi copiosi, anche a scena aperta. Come detto, si replica domani. I biglietti costano da 55 a 16 euro più prevendita. Info: www.teatrosocialecomo.it e 031/270170.

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