Dottesio e i comaschi più illustri che mai

Torna in un’edizione della Famiglia Comasca curata da Pietro Berra la “galleria” redatta dal patriota nel 1847. Biografie accompagnate dai ritratti ritrovati nell’ex palazzo municipale. Figure cui ispirarsi per il futuro della città. Prima presentazione il 6 dicembre

C’è stato un tempo in cui un libro e le idee che esso veicola a beneficio di un popolo sottomesso potevano costare la forca. Non stiamo parlando dei ribelli di “Guerre Stellari” o di “Matrix” né si tratta di leggere “Lolita a Teheran”, cosa peraltro tristemente attuale e pericolosa in posti del pianeta dove si è tornati al medioevo. Stiamo parlando del Risorgimento comasco, di un suo martire figlio di umili operai tessili e dell’unico suo libro noto che oggi torna a circolare liberamente fra noi.

In quella Capolago che nell’Ottocento assomigliava a Wikileaks, come ha detto Pietro Berra a Carlo Silini in un’intervista sul suo romanzo storico “Il contrabbandiere di libri”, per i tipi della Tipografia Elvetica uscì nel 1847 il volumetto di cui parliamo: “Notizie biografiche degli illustri comaschi”. Ne è autore il protagonista del romanzo stesso, Luigi Dottesio, organizzatore degli attraversamenti del confine tra Mendrisiotto e Lombardia per diffondere il verbo dell’unità d’Italia, attraverso i testi proibiti da questa parte della frontiera, e che alla fine venne impiccato a Venezia.

Esuli

Esuli nel mare della memoria come i migranti cantati da Virgilio nell’Eneide, abbiamo almeno un vantaggio rispetto ai seguaci del pio eroe. Indelebile nei ricordi liceali alberga, nel primo libro del poema, Enea che ammira commosso i dipinti che narrano le sue gesta e la tragica fuga dalla patria in fiamme. Noi, come detto, nella ben più piccola patria comasca abbiamo un aiutino analogo, se non pari, a distanza di venti secoli. Stiamo parlando dei ritratti di comaschi illustri che ancora decorano ciò che un tempo era la sede del municipio del capoluogo, in via Cinque Giornate. Un album Panini parietale, ritrovato da Pietro Berra in quello che oggi è il soggiorno di una casa privata. Questa riscoperta ha spinto l’associazione Sentiero dei Sogni, di cui Berra è presidente, a proporre alla Famiglia Comasca, benemerita istituzione cittadina, di ristampare le biografie di Dottesio accompagnate dalle foto dei ritratti. Un manipolo di personaggi del passato che, come scrive Dottesio, «più coll’ingegno o colla mano si resero segnalati» e il cui esempio a ben vedere potrebbe essere di non poco giovamento per cittadini e amministratori del nostro confuso XXI secolo. Non si tratta di una operazione nostalgia o una prassi estemporanea, ma di solido contesto. Infatti la ritrattistica letteraria e iconografica ha radici comasche di antica quanto pregevole stirpe. Pensiamo agli “Emblemata” di Andrea Alciato, docente a Pavia, che sono stati un manuale di immagini simboliche per secoli, e pensiamo soprattutto alla galleria di ritratti di Paolo Giovio, fondatore del concetto di museo moderno, che è una delle fondamenta della Pinacoteca di Como. Ritratti, come è noto, consacrati da analoga galleria di scritti gioviani, infine raccolti come si confà nei “Millenni” di Einaudi con prefazione di Michele Mari e curatela di Franco Minonzio.

Scrittore e patriota di vaglia, Luigi Dottesio si inserisce a testa alta in tale filone e proprio a Paolo Giovio dedica uno dei ritratti pubblicati ora a cura di Pietro Berra, nel volume edito dalla Famiglia Comasca con New Press Edizioni, che è a tutti gli effetti una autorevole e originale strenna natalizia.

«Il Giovio - scrive Dottesio nel suo ritratto - aveva in Borgo Vico il Museo, vasto palazzo, in cui erano raccolte le rarità più singolari del suo tempo; e uomini di alto affare venivano appunto a Como per visitare il Museo. − Morto appena il Giovio, il tutto si disperse, verificandosi il detto: Quod non fecerunt barbari fecerunt barberini». Il che detto in epoca di rivoluzioni fa ancor più pensare al destino e al ruolo di patrioti con enorme coraggio come l’Assange (o Navalny) comasco Dottesio. Rammenta questi a proposito del Giovio, nel cui ritratto peraltro non lesina critiche, la notizia di una erigenda sala del locale liceo a lui intitolata. Dottesio patriota, come ha ricordato Berra nel suo precedente romanzo storico, organizzò il contrabbando dei libri vietati dagli austriaci e ritenuti invece da Giuseppe Mazzini “l’arma più potente” a disposizione dei rivoluzionari, avvalendosi degli “spalloni” attivi sui monti tra il Canton Ticino e il lago di Como nonché di una rete di librai militanti diffusa in tutto il Lombardo-Veneto. Al librai e lettori volenterosi ora Berra passa il testimone rileggendo un Risorgimento sottratto alla retorica e riscoperto come un formidabile incubatore di ciò che siamo oggi, nel bene e nel male.

«Rivivere la memoria»

«Bello e santo fu certamente il pensiero di far rivivere la memoria de’ cittadini di Como, e di collocarne l’effigie dove il senno de’ padri della patria si raccoglie per mantenerne ed accrescerne l’agiatezza e la gloria, per le quali a niuna è seconda fra le lombarde sorelle» scrive Dottesio a proposito di questi ritratti collocati nel municipio. Ritratti che sono stati fotografati per il volume della Famiglia Comasca da Claudia Cantaluppi e Mario Marinoni.

Da parte sua Laura Gandini ha permesso di rendere di nuovo pubblico un patrimonio iconografico che adornava la sala consiliare di un tempo, divenuta oggi il suo soggiorno e che è stata amorevolmente preservata quale museo iconografico del Risorgimento comasco e dei suoi ideali. Come dire un pezzo di storia in salotto e ora di nuovo nelle mani dei comaschi grazie alla curatela di Berra.

Il curatore

Il curatore del libro “Notizie biografiche degli illustri comaschi” (pp. 106, 12, Edizioni Famiglia Comasca) è Pietro Berra, che ha pubblicato una trentina di volumi tra poesia, narrativa e saggistica, con particolare attenzione alla letteratura popolare e al tema del rapporto uomo/natura. I più recenti sono “Il contrabbandiere di libri” (Tipografia Elvetica, 2022) dedicato a Dottesio, e, di imminente uscita, “Dalle Alpi alle Ande” Storie della grande emigrazione dal Lario al Sud America” (Ed. Sentiero dei Sogni).

Giornalista al quotidiano “La Provincia”, di cui cura l’inserto culturale “L’Ordine”, Berra è promotore di rassegne culturali e presiede l’associazione Sentiero dei Sogni, con la quale cura progetti dedicati alla valorizzazione delle connessioni tra natura e cultura, in primis il Parco delle Scienze umane “Da Plinio a Volta”, che ha l’obiettivo di mettere a sistema i percorsi dell’ispirazione attorno al Lario.

Opera che pesca dal passato a piene mani per dare dichiaratamente nuovo sprone morale ai comaschi di oggi con esempi illustri, “Notizie biografiche degli illustri comaschi” si compone dei venti ritratti scritti a suo tempo da Luigi Dottesio, dai Plinii a Volta, con le nuove immagini dei relativi volti che il podestà Tomaso Perti fece dipingere nel 1847 nella sala consiliare del palazzo municipale, che allora aveva sede in quel di via Cinque Giornate, affinché ispirassero l’azione degli amministratori del presente.

L’incontro

I venti originari ritratti dottesiani contenuti nel libretto “Notizie biografiche degli illustri comaschi la cui effigie fu collocata nella Grande Aula del Palazzo Municipale in Como”, edito nel 1847 dalla Tipografia Elvetica, vengono proposti con una ideale integrazione (e l’opportuno inserimento di alcune donne escluse al tempo) di altre cinque figure emblematiche della Como culturale come Teresa Ciceri, Candida Lena Perpenti, Giuditta Pasta, dello stesso Dottesio e di Giuseppina Perlasca Bonizzoni che di Dottesio fu tenace compagna, di vita e di battaglie.

Il libro verrà presentato venerdì 6 dicembre alle 20,45 alla Libreria del ragionier Bianchi di Como in viale Lecco 29. Ingresso libero. Il progetto grafico del volume è di Mirna Ortiz.

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