«Ecco come Marcorè mi ha inventato portiere»

Cinema L’attore Alberto Paradossi è il protagonista del film “Zamora”. Che il regista porta domani a Como

Doppio appuntamento con “Zamora”, film di e con Neri Marcorè che domani (lunedì 5 agosto) e mercoledì 7 verrà proiettato nell’area feste di Sant’Abbondio per la rassegna del Circolo Arci Xanadù “35mm sotto il cielo” (informazioni e biglietti su www.spaziogloria.com).

Domani il pubblico avrà la possibilità di incontrare proprio Neri Marcorè, che introdurrà il film e racconterà il suo esordio alla regia: ambientato nella Milano degli anni Sessanta, “Zamora” vede protagonista l’attore Alberto Paradossi nei panni di Walter Vismara, contabile di una piccola fabbrica di provincia che si vede costretto a trasferirsi nel capoluogo per lavorare in un’azienda il cui proprietario è fissato con il calcio e tiene tantissimo al fatto che i suoi dipendenti disputino ogni anno una partita.

Per assecondare il capo Walter si fingerà portiere e ad aiutarlo nella preparazione sarà una vecchia gloria del calcio con cui nascerà un rapporto che andrà al di là del gioco. Paradossi - classe 1989, nato a Lucca e formatosi alla scuola di recitazione presso il centro sperimentale di cinematografia - ha iniziato la propria carriera attoriale in teatro e ha partecipato a diverse produzioni per cinema e tv come “La ragazza nella nebbia”, “Hammamet”, “Permette? Alberto Sordi” (dove interpreta Federico Fellini), “Studio Battaglia”.

Orgoglio

«Per me è stato un grande orgoglio essere scelto da Neri Marcorè come protagonista del suo primo film da regista - racconta -, perché sono cresciuto con i suoi programmi e per me è stato un esempio; ne ho sentito la responsabilità, anche se c’è stato da parte sua un grande ascolto - artistico e umano - e sul set ci siamo divertiti molto».

Il rapporto con la troupe e il cast è stato molto positivo: «Questo è stato il mio primo ruolo da protagonista, a cui sono contento di essere arrivato senza bruciare le tappe; sul set si è lavorato per più di dieci ore al giorno, ma Neri ha saputo creare un’atmosfera di grande collaborazione tra persone che in molti casi non si conoscevano. Un altro aspetto che mi ha lusingato è stato il poter lavorare con grandi della comicità come Giovanni Storti e Giacomo Poretti, tra i tanti, o Walter Leonardi, che seguivo già perché da sempre estimatore del Terzo Segreto di Satira. Fin dal provino, poi, mi è stata data l’opportunità di giocare molto sul protagonista e di fare le mie proposte».

In Argentina

I riscontri sono stati molto positivi ed è notizia di questi giorni l’uscita del film anche in Argentina: «Sia dal punto di vista della critica che del pubblico la risposta è stata molto positiva, il film è rimasto un mese e mezzo nei cinema, è tornato nelle arene estive e prosegue il “viaggio” anche grazie ai premi vinti e alla presentazione anche fuori dall’Italia. Il valore di “Zamora” - che, come teniamo a dire io e Neri, non è un film sul calcio - sta nel fatto che è una commedia che non cerca la risata e, anzi, svela anche i tratti amari del protagonista; il passaparola ha funzionato e la fiducia nel progetto è stata ripagata, perché si tratta di una commedia garbata, come forse non ce se sono molte oggi, che la gente ha capito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA