Genio più genio: Volta trova Beethoven, il Tempio Voltiano apre ad arte e scienza

Como La rassegna “Musica e energia nel segno di Volta” al via il prossimo 19 ottobre. Una serie di omaggi per il connubio tra due figure straordinarie del XVIII e XIX secolo

Il Tempio Voltiano è indubbiamente uno dei simboli di Como e se nel corso degli anni ha conosciuto lunghi periodi di chiusura, oggi torna ad accogliere non solo visitatori da tutto il mondo, ma anche manifestazioni culturali. “Musica e energia nel segno di Volta” è una rassegna che vuole celebrare il connubio tra arte e scienza, rendendo omaggio a due figure straordinarie del XVIII e XIX secolo: Alessandro Volta, naturalmente, geniale scienziato che per i comaschi non dovrebbe aver bisogno di presentazioni, e Ludwig van Beethoven.

Programma

Il progetto esplora il legame simbolico tra questi due giganti attraverso la metafora del quartetto d’archi che si trasforma in energia. L’iniziativa, organizzata da Le Dimore del Quartetto, con il supporto di Trevisan & Cuonzo e Sisme Group, in collaborazione con il Comune di Como, i Musei Civici di Como e la Fondazione Alessandro Volta, prevede due appuntamenti per quest’anno.

Sabato 19 ottobre alle 18.30, il Quartetto Pegreffi di Emma Parmigiani (violino), Inesa Baltatescu (violino), Emanuele Ruggero (viola) e Lorenza Baldo (violoncello) sarà il protagonista del primo evento con un concerto dedicato alle musiche di Beethoven (“Quartetto n. 7” in fa maggiore, op. 59 n. 1 “Razumowsky”) e Franz Schubert (“Quartetto n. 14” in re minore, “La morte e la fanciulla”), introdotto dalla professoressa Nicoletta Sabadini, che guiderà il pubblico in un dialogo tra il mondo scientifico e quello musicale.

Sabato 16 novembre, alla stessa ora, sarà il Quartetto Indaco di Eleonora Matsuno (violino), Ida Di Vita (violino), Jamiang Santi (viola) e Cosimo Carovani (violoncello) a presentare ancora pagine di Beethoven (“Quartetto n. 11” in fa minore, op. 95 “serioso” ) e Felix Mendelssohn – Bartholdy (“Quartetto n. 4” in mi minore, op. 44 n. 2). In questo caso sarà il professor Ugo Moschella, a proporre una riflessione sulle intersezioni tra scienza e arte, mostrando come l’innovazione di Volta e la genialità musicale di Beethoven abbiano cambiato la storia, lasciando un’eredità senza tempo.

Visita guidata

Prima dei concerti, i partecipanti potranno partecipare a una visita guidata del Tempio Voltiano per scoprire la storia di questo luogo iconico e l’eredità scientifica di Volta: qui è conservata una vasta collezione di strumenti scientifici originali, oggetti personali e documenti relativi alle scoperte. I visitatori possono ammirare modelli della pila, telegrafi, elettrofori e altri dispositivi sperimentali, “il tutto immerso in un ambiente che combina rigore scientifico e bellezza artistica”, ricorda la Fondazione che precisa come “iniziativa è un punto di partenza che segna l’inizio delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Alessandro Volta, che si terrà nel 2027”.

L’ingresso a entrambi i concerti è libero fino a esaurimento posti con prenotazione su Eventbrite.it.

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