“Il grande Gatsby”: la speranza esiste

Il 10 aprile del 1925, un secolo fa, veniva pubblicato il celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Un classico che ha rappresentato al meglio il sogno americano, ispirando spettacoli e film di grande successo

Il 10 aprile del 1925 a New York viene pubblicato il romanzo “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald. L’opera esce in prima edizione italiana nel 1936 con il titolo “Gatsby il magnifico” nei Romanzi della palma, tradotta da Cesare Giardini, e in seguito nel 1950 col titolo “Il grande Gatsby” nella versione di Fernanda Pivano per Mondadori. Nel corso degli anni si susseguono numerose traduzioni presso le case editrici più importanti.

Le più recenti sono: la versione di Mauro Conti per Liberamente e quella di Maria Natalia Di Chicco per Armando Curcio, entrambe del 2024. Ora in libreria c’è la versione di Claudia Durastanti edita da Garzanti, 2025. Fitzgerald, sul piano stilistico, usa la “tecnica dello scorcio letterario”: concentrare più fatti in poche frasi con dettagli significativi. Il ritmo rallenta, ma le riflessioni provocano in chi legge adesione e coinvolgimento. La ripresa è sciolta e scorrevole.

Storia

“Il grande Gatsby” è ambientato nel 1922 e sulle due sponde della baia di New York. Limitati sono i personaggi. Nick Carraway è la voce narrante e il testimone dei fatti raccontati. Si occupa di azioni, crediti e investimenti, con scarsi profitti. Vive a West Egg dove ha affittato una modesta villa che sta accanto a qualcosa di colossale: il sontuoso palazzo di Jay Gatsby, nome legale James Gatz, con una torre, una piscina di marmo e più di venti ettari di prato e giardino. Ci sono anche una lussuosa automobile gialla, un idrovolante e vari motoscafi. Qui si tengono frequenti ricevimenti, con musica jazz senza freni e whisky e champagne a fiumi, e qui le persone intervengono senza invito.

Gatsby è un uomo facoltoso arricchitosi con traffici illeciti e con un passato oscuro. Su di lui ci sono leggende: si dice che durante la guerra ha fatto la spia per i tedeschi, che è un contrabbandiere e che ha ammazzato un uomo. Ama, ricambiato, Daisy Fay, cugina di Nick. Daisy sta a East Egg in una dimora dove una luce verde brilla a testimoniarne la presenza. È affascinante e irraggiungibile: una “ragazza per bene”. Anni prima Daisy e Gatsby hanno avuto una intensa relazione sentimentale, interrotta dal primo conflitto mondiale. Gatsby, sul fronte europeo, si è comportato con onore: da tenente è stato promosso maggiore ed è stato decorato con medaglia al valore. Dopo l’armistizio, al rientro, ritrova Daisy sposata con Tom Buchanan. Gatsby riprende i contatti con Daisy che risponde alle sollecitazioni nonostante Tom. Questi ha trent’anni, è una potente ala di calcio, è un uomo aggressivo, infedele, facile all’ira. Con tono aspro zittisce le donne che gli stanno vicino. Possiede un coupé azzurro. Tom ha un’amante, Myrtle, moglie di un meccanico. Gatsby è sicuro che Daisy non ha mai amato Tom. Presto Nick e Gatsby simpatizzano. Gatsby si rivolge a Nick con un amichevole “vecchio mio”.

Da quel momento Nick riceve spesso l’invito a partecipare ai ricevimenti nel palazzo. Gatsby chiede a Nick di invitare Daisy a casa sua per un tè. I due si incontrano dopo anni e si confermano amore reciproco. In un secondo incontro nel suo palazzo, Gatsby vuole che Daisy parli con Tom sul vero rapporto tra loro. È poi lo stesso Gatsby a riferire a Tom che Daisy non lo ha mai amato. Tom è alquanto infastidito. Si programma un’uscita collettiva per una serata di festa. In un caotico andirivieni di auto che corrono e provocano incidenti, il finale è tragico per vari personaggi. Myrtle viene travolta dall’automobile gialla guidata da Daisy e uccisa sul colpo. Gatsby si assume la responsabilità dell’accaduto dicendo che era lui alla guida. C’è chi medita la vendetta, che arriva puntuale. Anche per Gatsby, uomo innamorato e senza colpe.

Nuove frontiere

“Il grande Gatsby” è stato definito “romanzo del sogno americano”, del mito di nuove potenzialità e di nuove frontiere, ma dal futuro incerto. È soprattutto “romanzo della solitudine”. Gatsby è solo col suo amore per Daisy con scarse speranze. Daisy è sola nella sua casa accudita e protetta. Tom è solo nelle sue convinzioni razziste: i bianchi sono la razza dominante, la razza padrona del mondo. Patetico. Anche Nick è solo nonostante la breve relazione con la giovane Jordan Backer che lui vuole chiudere al più presto. Dall’opera sono stati tratti diversi film: una versione muta del 1926 andata perduta, una con Alan Ladd del 1949, una con Robert Redford e Mia Farrow del 1974 e una con Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan del 2013 di grande successo.

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