
Cultura e Spettacoli / Como città
Sabato 15 Marzo 2025
«Il passato ritorna sempre e i ricordi possono tradire»
L’intervista a Valerio Varesi, scrittore di gialli e polizieschi, autore del romanzo “Vuoti di memoria” (Mondadori). Un nuovo caso per il commissario Soneri, chiamato a indagare in una Parma piena di misteri e contraddizioni
la memoria gioca con noi a nascondino, appare e scompare e a volte inganna, soprattutto a una certa età, quando i ricordi si affievoliscono ma non li si vuole abbandonare. E allora ogni tanto ne affiorano di falsi, inventati lì per lì dalla nostra mente, “fake news” d’epoca che ci servono per non farci sentire menomati e dare ancora un senso all’esistenza, altrimenti monca e lacunosa.
Il commissario Soneri, personaggio seriale creato nel 1998 dallo scrittore Valerio Varesi, si trova a fare i conti con la sua memoria, sospettata di essere diventata inattendibile, con ricordi completamente diversi da quelli reali, e un caso in cui il ricordare diventa fondamentale per dipanare il fitto intreccio di situazioni venutesi a creare dopo il brutale omicidio di Romeo Calandri, co-titolare di una grossa impresa di pompe funebri.
Nel nuovo romanzo della serie, intitolato “Vuoti di memoria” (Mondadori), chi dovrebbe conoscere i dettagli di ciò che è accaduto, Luciano Orsi, socio della vittima, dopo essere stato dichiarato morto ricompare ma smemorato, o finto tale, costringendo Soneri a continui mutamenti di rotta nella conduzione delle indagini e ad aumentare il suo disorientamento di fronte alla verità contenuta nei ricordi. Diffidente sulle nuove possibilità tecnologiche, il commissario vede invece il collega Juvara smanettare al computer nel quale ha una fede cieca, e trovare in quella memoria sterminata indizi e prove che altrimenti non si sarebbero conservate per casi archiviati troppo in fretta.
Tra una cena al “Milord” e una passeggiata notturna nel cuore della vecchia Parma, Soneri riflette sull’importanza di conservare la memoria di ciò che siamo stati e di come la società di oggi viva soltanto l’attimo, senza preoccuparsi di ciò che il passato ci può insegnare.
L’indagine procede a rilento, con colpevoli presunti che non si rivelano tali, piste lontane scoperte in rete, complicità sotterranee e partite a scacchi virtuali in cui vengono scambiati messaggi, con un finale a sorpresa che fa pensare a quanto labile sia il confine tra verità e menzogna, tra finzione e realtà.
Valerio Varesi, che alterna le storie di Soneri a romanzi a sfondo sociale, è particolarmente attento ad approfondire la psicologia dei suoi personaggi, a scavare negli angoli più oscuri della mente e a denunciare i gusti della nostra società dell’apparenza, capace di cancellare con un colpo di spugna anche l’altrieri.
Gli abbiamo chiesto come è nata l’idea di dedicare l’ultimo libro al tema della memoria.
È stato un avvenimento casuale, un fatto il cui ricordo è stato letto da me e da un amico in maniera diversa, come se lo stesso oggetto fosse stato fotografato in due modi differenti. La nostra memoria si può confondere, mentre quella del computer è oggettiva, non ha a che fare con la vita, è fredda, asettica. Andando a scavare nei file però, alla fine troviamo ciò che noi vi abbiamo depositato, dati che pesano sulla nostra visione generale
Soneri diffida molto della tecnologia, si aggrappa al vissuto, alla storia sua e della sua città, rifugiandosi nel piacere della cucina tradizionale parmigiana, uno degli ultimi punti fermi.
La gastronomia lo riporta indietro, lui è un nostalgico della società del noi, più solidale, sostituita negli anni ’70 dalla società dell’io, oggi imperante. Il filo rosso della buona tavola lo ricollega alla tradizione, con la tovaglia a quadretti della trattoria e una buona bottiglia di Gutturnio. La cucina è un elemento culturale forte e per fortuna, grazie alla grande biodiversità gastronomica italiana, ancora saldo, nonostante il mutare frenetico del tempo. Siamo costretti a rincorrere le novità tecnologiche che arrivano a velocità pazzesca, ormai sono le macchine a scandire la nostra vita, ci usano. A me l’intelligenza artificiale fa paura, arriverà a organizzare ogni attimo della nostra vita
Soneri, oltre ad aggrapparsi ai ricordi che qualche volta lo tradiscono, trova un sostegno in Angela, la sua compagna di vita.
Sì, lei è un po’ il suo specchio. Battibeccano spesso, ma si riconoscono in una comune visione del mondo. Angela, come avvocata gli fa vedere le cose da un punto di vista che lui spesso non considera
Quel è secondo lei il pericolo che porta dimenticare il passato?
Che il passato ritorna, come dimostra la destra oggi al potere in Italia o l’elezione di Trump in America. Ciò che preoccupa è la tracotanza del potere unita alla dipendenza dalla tecnologia. Temo che all’interno dell’intelligenza artificiale si possano inserire soltanto i dati che fanno comodo, cancellando la memoria di quelli “scomodi”, favorendo così il dominio di pochi
Come mai i suoi libri piacciono così tanto in Francia?
I lettori francesi apprezzano molto le mie descrizioni del paesaggio e della città di Parma, poco nota all’estero. Poi l’approfondimento che dedico alla psicologia dei personaggi e i racconti sul cibo, cultura capitale anche in Francia
Prossimi libri in uscita?
Un nuovo Soneri, con un delitto commesso nel mondo dell’estrema destra, mentre l’anno successivo uscirò con un romanzo dedicato ai “morti di Reggio Emilia”, la strage avvenuta il 7 luglio 1960, dove le forze dell’ordine uccisero cinque persone, operai iscritti al Pci che protestavano contro la scelta della città di Genova, medaglia d’oro della Resistenza, per il congresso del Movimento sociale. Narrerò la storia di uno di loro, Afro Tondelli, e del poliziotto che lo uccise, e vorrei che si intitolasse “Il sangue dei vincitori”
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