La notte lariana di al pacino

Con Marthe Keller a Menaggio e Bellagio in “Un attimo, una vita”

TITOLO: Un attimo, una vita (originale: Bobby Deerfield)
REGIA: Sydney Pollack
PRODUZIONE: USA
ANNO: 1977
GENERE: drammatico
DURATA: 123 minuti
CAST: Al Pacino, Marthe Keller, Anny Duperey, Romolo Valli

Trama

Il pilota americano Bobby Deerfield (Al Pacino), campione di Formula 1, vede morire il suo compagno di scuderia in uno scontro in pista, mentre un loro avversario rimane ferito. Avendo dei sospetti sulla dinamica dell’incidente, e temendo per la propria vita, Bobby si reca in una clinica in Svizzera, per cercare di carpire delle informazioni al pilota sopravvissuto. Qui viene avvicinato da una ragazza di Firenze, Liliana Morelli (Marthe Keller), che lo prega di accompagnarla in Italia con la sua automobile. Nel viaggio Bobby rimane affascinato dall’originalità di Liliana, ma non sa che quel suo modo di essere fuori dagli schemi è legato a una terribile verità nascosta, un male incurabile. Durante una sosta sul lago di Como il freddo calcolatore di tante corse si innamora della donna affascinante e impulsiva. Un altro paesaggio di grande effetto scenografico li attende in Toscana, assieme allo zio di lei, interpretato da Romolo Valli. Bobby rientrerà per qualche tempo a Parigi dalla legittima fidanzata, ma l’amore per Liliana e la tragedia incombente sono attrattori troppo forti...

Location

Il film venne girato nell’estate del 1976.Per passare dalla Svizzera all’Italia, si deduce che Bobby e Liliana attraversino il confine a Valsolda, località della provincia di Como affacciata però sul Ceresio, bacino lacustre che si trova a un’altitudine maggiore rispetto al Lario (271 contro 198 metri sul livello del mare). Suggestiva la discesa in auto, una Alfa Romeo Sprint Veloce citata nei titoli di coda, verso la riva: inquadrato, sullo sfondo, il promontorio di Bellagio. I due protagonisti lo raggiungono prendendo il traghetto che parte da Cadenabbia. Durante il trasbordo si danno ancora del lei: «Facciamo sosta qui se vuole, ci fermiamo per la notte. Oppure possiamo fermarci solo a mangiare o proseguire subito», dice Pacino alla Keller. La donna opta per la notte. Prendono due stanze al Grand Hotel Villa Serbelloni, uno degli alberghi più rinomati della zona, di cui vengono mostrati la reception, le camere e gli esterni. Ma, dopo una cena romantica in un ristorante sulla riva, passano al “tu” e decidono di “dormire” nella stessa stanza. Sarà la loro prima notte d’amore. Al mattino sono pronti a ripartire: il lago è un incanto, dalle acque sale verso i monti una mongolfiera, sopra lo scenario spettacolare della Tremezzina, con il dosso di Lavedo sullo sfondo. Liliana vorrebbe seguirla, «ma nemmeno chi la pilota sa dove va», le risponde Bobby.

Curiosità

Come spesso accade nei film, la geografia fisica è ricostruita in modo creativo. La discesa in auto di Bobby e Liliana dalla Svizzera verso Bellagio, non avviene passando da Croce di Menaggio, per la strada che percorre normalmente chi proviene dal valico di Valsolda, bensì da Loveno (altra frazione menaggina), lungo via Sauro, come di evince dall’inquadratura in un “Ristorante”, che nella realtà è l’Hotel Loveno. Alla curva successiva, spunta la visione del promontorio di Bellagio e parte uno dei brani più belli della colonna sonora, ispirato proprio dal panorama lacustre: “Bellagio vista” di Dave Grusin. Di Bellagio, oltre al Grand Hotel Villa Serbelloni, si apprezza anche l’Albergo Metropole, lo stesso di cui fu ospite Mark Twain nel 1867: qui vanno a cena i protagonisti, poco distante dall’imbarcadero dei traghetti che si vede alle loro spalle. Infine, prima di rientrare al Villa Serbelloni, i due si concedono una romantica passeggiata sotto i portici di piazza Mazzini. Bellagio è citata anche da Lydia, la fidanzata di Bobby, che a Parigi gli chiede conto del soggiorno lacustre, dando il “la” a un dialogo surreale: «Overton [un amico] è stato qualche giorno a Bellagio. Voleva che andassi con lui. Mi ha chiamato da là e mi ha detto che ti ha visto». «Io non l’ho visto», risponde Bobby. «Lui ti ha visto». «E dov'era, su un albero?».

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