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Lunedì 25 Novembre 2024
Lario ad acquerelli: un anno da sfogliare
Il calendario 2025 di Sentiero dei Sogni riscopre il primo artista inglese giunto sul lago. Un viaggio nel tempo attraverso tredici vedute dal 1776 all’inizio del Novecento. Il 30 novembre la presentazione
Il calendario 2025 di Sentiero dei Sogni verrà presentato sabato 30 novembre, (ore 20.30), alla sala Recchi di Palazzo Lambertenghi a Como (via Lambertenghi 41) nella serata dedicata al tesseramento per l’anno 2025. Ingresso gratuito con iscrizione sul sito http://sentierodeisogni.it/eventi. Il calendario verrà donato ai soci ed è si può acquistare, con una donazione di 10 euro, alla Libreria Plinio il Vecchio, alla Libreria del Ragionier Bianchi e all’edicola di piazza Cacciatori delle Alpi a Como, alla cartolibreria Emmeci di Lenno e alla Caffetteria Emily di Grandola ed Uniti.
John Robert Cozens non era solo uno dei protagonisti del secolo d’oro dell’acquarello, ma fu il primo “grandtourista” che dipinse il Lario nel 1776. Il calendario del 2025 dell’associazione Sentiero dei Sogni ci svela una copia della sua impareggiabile veduta di “Como dal lago” in cui la città si riflette nell’acqua. Fa parte di una serie di paesaggi lariani appartenuti originariamente a Thomas Monro, il medico, collezionista e mecenate che nella sua casa di Londra creò una scuola di pittura destinata a giovani talentuosi. La copia della veduta suddetta è opera di due tra gli allievi più ambiziosi: William Turner, il maestro della luce, e Thomas Girtin.
Il pioniere
John Robert Cozens, nato a Londra nel 1752 dove morì nel 1797, fu considerato uno dei paesaggisti di maggior talento dell’Inghilterra del 18° secolo che influenzò per certo William Turner e John Constable. Dal 1776 al 1779 viaggiò dalla Svizzera all’Italia attraverso le Alpi. La sua tavolozza sommessa è fatta di colori essenziali che alimentano vedute malinconiche dove la maestà della natura sovrasta l’uomo.
«Questa volta per il calendario 2025 di Sentiero dei Sogni - dice Pietro Berra presidente dell’associazione- ho scelto come tema il lago di Como ad acquerello, per due motivi. Innanzitutto si tratta della tecnica che meglio ci consente di “vedere” il Lario prima della fotografia poi ho trovato una veduta della nostra città di John Robert Cozens, uno dei pionieri del genere, che retrodata di cinque anni (dal 1781 al 1776) il passaggio del primo grandtourista importante sul nostro lago. In precedenza io, nel libro “Como un quadro” del 2019, e Fabio Cani, nel recente catalogo della mostra “Paesaggio sublime”, avevamo indicato come primo pittore straniero dei nostri paesaggi Francis Towne, nel 1781». Lo stesso Towne è presente nel calendario: lo troviamo sulle pagine relative ai mesi di ottobre e dicembre con una “Veduta di Domaso sul lago di Como” e con “Lago di Mezzola”, opere di straordinaria modernità, caratterizzate da paesaggi stilizzati, forme scultoree, colori piuttosto omogenei con rare sfumature. «Il curatore del catalogo generale dedicato a Francis Towne, Richard Stephens,- precisa Pietro Berra- ha appurato che l’artista percorse l’intera sponda occidentale del lago il 27 agosto del 1781, fermandosi a dormire a Domaso, cui dedicò due acquerelli chiaramente dipinti all’ora del tramonto. Il giorno successivo ripartì alla volta di Chiavenna e il 29 passò lo Spluga».
Contrassegna il mese di febbraio l’acquerello di William Henrry Harriott, marinaio e pittore, con la visione di un luogo che non c’è più, il porto di Como, interrato a partire dal 1869 per far posto a piazza Cavour. Spiccano le due edicole che segnavano il suo accesso con le statue di san Giovanni Napumuceno e della Madonna del Rosario. Mentre la “Veduta di Como” (1842) dell’inglese William Callow, sulla pagina di marzo, riprende la città da sud est, dalle attuali Statale per Lecco/via Briantea, mostrandoci il suo aspetto rurale. L’acquerello della veneziana d’adozione Antonietta Brandeis, sulla pagina di aprile, immortala Blevio prima del 1910. Il paese del lago appare in secondo piano sulla sponda opposta rispetto a quella dove si trovava la pittrice ovvero l’odierna via per Cernobbio, a Tavernola, dove si riconoscono le ville Gaby, Cantaluppi e Dozzio.
Nei mesi di maggio e luglio sono le vedute dello svizzero Peter Birmann a deliziare i nostri occhi con Villa Pliniana che non sfuggì a Percy Bysshe Shelley e l’inquietante Orrido di Bellano. Un posto speciale è stato riservato al mese di giugno con l’acquerello dell’insuperato William Turner, dal titolo “Il Lago di Como da Menaggio, guardando verso Bellagio”, oggi conservato alla Tate Britain di Londra. Fu tra i primi realizzati nel 1819 durante il primo viaggio in Italia del maestro della luce. Secondo Matthew Imms, studioso della sua opera, Turner avrebbe messo il cavalletto su un «piccolo molo di pietra in via Giuseppe Mazzini» e pare che abbia lavorato «nel pieno sole pomeridiano».
Da Menaggio a Rezzonico
I mesi di agosto e novembre del calendario d’autore riportano le vedute di Menaggio e Gravedona di Salomon Corrodi (1810-1892), svizzero che visse a lungo in Italia e ottenne commissioni da personaggi del calibro dello zar Nicola di Russia e della regina Vittoria. Nella prima opera del 1847 si distingue Loveno, amata da Heinrich Mylius, col monte Grona sullo sfondo e nella seconda risaltano la pittoresca località di Rezzonico e una Lucia con i gitanti. Invece si osserva il nucleo storico di Bellagio, ripreso “en plein air” dall’odierno lungolago Europa, nell’acquerello dell’ungherese Karoly Lajos Libay dedicato al mese di settembre. Tra gli edifici spiccano il campanile della chiesa di San Giacomo e villa Serbelloni, oggi sede della Rockefeller Foundation.
Il calendario d’autore, con l’Orrido di Nesso in copertina, offre una selezione di vedute dei paesaggi del Lario tratte da prestigiose collezioni nel mondo che spaziano dal British Museum di Londra alla National Gallery of Art di Washington. È un’attenta raccolta effettuata da instancabili cacciatori di tesori culturali sempre pronti a condividerne la fruizione con le attività di Sentiero dei Sogni, tra cui passeggiate creative e libri.
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