Le magnifiche note che danno speranza: il grande ritorno del maestro Allevi

Como Sold out la tappa al Sociale del “Piano solo tour 2024” con protagonista il compositore. La ripresa dell’attività musicale dopo la malattia e il toccante messaggio di resilienza

È attesissimo il ritorno di Giovanni Allevi sul palco del Teatro Sociale: la tappa comasca del suo “Piano solo tour 2024”, stasera - domenica 8 dicembre - alle 20.30, è da tempo sold out, ma non c’è da stupirsi: il pubblico che segue da tanti anni il pianista e compositore ascolano è rimasto con il fiato sospeso quando il maestro ha dovuto sospendere tutte le attività per curarsi.

Libro e Sanremo

Un’esperienza drammatica che lo stesso musicista ha raccontato, senza reticenze, nel suo ultimo libro, “I nove doni sulla via della felicità”, edito da Solferino a settembre: «Non è la storia di una malattia, ma una testimonianza sincera, una riflessione filosofica profonda, la proposta di un modo nuovo per guardare la vita – scrive – Anche attraverso le difficoltà, quando gli ostacoli sembrano invalicabili, la via verso una più compiuta felicità esiste».

Il suo ritorno sulle scene è stato suggellato da un’apparizione commovente sul palco del Teatro Ariston, ospite di Amadeus all’ultimo Festival di Sanremo. Lì aveva avuto modo di parlare del male che lo ha colpito – un mieloma multiplo – citando Kant: «Sono stato contento, perché quando ho affrontato l’esperienza della possibilità concreta della mia fine e del dolore fisico, l’immortalità dell’anima è tornata ad essere un nodo centrale nei miei pensieri: l’immortalità dell’anima, la grande speranza o la grande illusione del genere umano? E allora mi sono fatto avvolgere dalle parole di Kant, in quella splendida pagina finale della “Critica della ragion pratica”, in cui dice che ognuno di noi sente immediatamente che nella profondità del nostro essere c’è qualcosa di più grande, di bello, di buono, precedente alla nostra aggressività, che trascende la nostra vicenda individuale e il mio dolore fisico. Adesso cerco di cogliere dalla vita tutti i doni che mi offre, molto più di prima».

Testimonianza

Da lì è iniziato un percorso che lo ha visto tornare alla musica con maggior consapevolezza, ma anche con la volontà di portare una testimonianza e una speranza in più a chi, come lui, soffre o è a contatto con persone colpite da una malattia. Tra i momenti più toccanti, il concerto nel maggio scorso nella sua Ascoli, in una piazza del Popolo gremitissima.

Lì ha proposto brani che ben si prestano a svolgere un certo discorso come “Non più lacrime”: «Succede nella vita di attraversare momenti di difficoltà e di versare delle lacrime, però una volta asciugata l’ultima lacrima bisogna ricominciare a guardare alla vita e al futuro con fiducia. Ho cercato con questo brano di raccontare questa dinamica interiore, c’è drammaticità, ma ci sono anche la forza, la grinta, e la voglia di non darla vinta al destino avverso».

E poi c’è “Tomorrow”, il brano che aveva presentato in anteprima proprio all’Ariston in cui non vuole evocare «un domani lontano, ma un presente allargato: la musica mi ha salvato, la malattia mi ha reso difficile suonare il pianoforte, ha proprio colpito lì. Suonerò e racconterò il mio percorso nella speranza di poter aiutare tanti altri pazienti, come tanti altri pazienti hanno aiutato me».

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