Un “Rigoletto” contemporaneo Che riflette sulla disabilità

Lirica L’opera di Verdi rappresentata questa sera al Sociale di Como: sabato alle 20 la replica. L’allestimento ha voluto seguire criteri di sostenibilità anche nei costumi

Va in scema questa sera e sarà replicato sabato, 30 novembre, alle 20, al Teatro Sociale di Como, il “Rigoletto” di Verdi, con la regia di Matteo Marziano Graziano e la direzione d’orchestra di Alessandro D’Agostini.

Un allestimento dal sapore contemporaneo pur nella sostanziale fedeltà al melodramma verdiano. Evidente, fin dall’apertura del sipario, il tema conduttore della “spaccatura”, rappresentata, nella scenografia di Francesca Sgariboldi, da una crepa orizzontale nel muro della casa di Rigoletto.

Una crepa che, nelle intenzioni di Graziano, si allunga a scavare gli animi dei personaggi, lacerati da passioni inquiete e turbolente.

La scelta

Chiaro fin dalle prime scene anche il tema della disabilità. Se Rigoletto, il “deforme” protagonista, interpretato da Giuseppe Altomare, appariva privo della gobba, era però circondato da altre figure dai “corpi fuori dall’ordinario”. È il caso del conte di Ceprano, rappresentato come paraplegico. Una scelta voluta per far riflettere sul concetto di disabilità e di come essa sia non risolta ma anzi enfatizzata dalla società.

L’allestimento, dal quale sono stati eliminati elementi storicizzanti, per creare l’impressione di una vicenda senza tempo, era caratterizzato dai costumi di Laurent Pellisier, che ha voluto riutilizzare tessuti e materiali ricavati da abiti preesistenti.

Una scelta dettata da criteri di sostenibilità ma anche dalla volontà di portare in scena un po’ della storia e delle vite precedenti, per una sorta di poetica dell’oggetto, a dire la verità non immediatamente comprensibile per il pubblico.

Brava ed emozionata

Tra i momenti migliori dello spettacolo ricorderemo quelli che vedevano in scena il soprano comasco Bianca Tognocchi, brava e emozionata nel ruolo della giovane e ingenua Gilda. A questa figura il regista ha voluto attribuire una personalità più coraggiosa ed emancipata, ma preservandone lo slancio adolescenziale.

Convincente la prova del cast e dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Va sottolineato che il regista ha curato anche il progetto delle luci e le coreografie, grazie anche alla presenza in scena di mimi danzatori.

Il pubblico ha mostrato di gradire lo spettacolo e ha applaudito anche a scena aperta. Si replica sabato. Tutte le info sul sito: www.teatrosocialecomo.it e 031-270170.

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