Una stagione al gusto caffè: il Conservatorio si presenta

“Un anno in musica 25” avrà come clou l’opera inedita “Turanda”. In omaggio al pubblico una tazzina simbolo di produttività e tradizione

Un caffè da 188mila euro per il Conservatorio. Ieri la presidente Anna Veronelli e il direttore Vittorio Zago hanno accolto il pubblico presente alla presentazione di “Un anno in musica 25” armati di tazzine fumanti da offrire a tutti: anche in questa occasione l’istituto di via Cadorna ha scelto un oggetto simbolico, e in questo caso anche invitante, per connotare tutta una stagione di appuntamenti, richiamando la tradizione dei caffè letterari.

E c’è più di un motivo per concedersi questa bevanda corroborante. Innanzitutto le produzioni interne hanno reso, oltre che in termini di prestigio, anche in senso economico.

«Ci siamo fatti notare»

«Dopo la “Procedura penale” di Chailly, “La belle Hélène” di Offenbach, “La rondine” di Puccini (messa in scena ben prima del centenario che si festeggia ora) e la straordinaria produzione di “Ascesa e caduta della città di Mahagonny”, il nostro Conservatorio si è definitivamente fatto notare», ha sottolineato Zago: «L’aver dedicato risorse interne e grande cura a queste produzioni, ci ha permesso di essere riconosciuti per i nostri risultati, ottenendo un fondo Pnrr, inserito nella più ampia iniziativa “Casta diva: an international research and production digital platform on woman in italian music theatre”».

Si tratta di questi 188mila euro da investire per un progetto ambiziosissimo e di rilevanza culturale mondiale. L’opera che verrà prodotta “in casa” sarà “Turanda” che il compositore bresciano Antonio Bazzini – che fu tra i maestri di Puccini – riuscì a rappresentare alla Scala solo una volta nel 1867.

Di quel melodramma, su libretto che Antonio Gazzoletti trasse dalla “Turandot” di Carlo Gozzi (e qui si evidenzia sia il legame con la ben più celebre opera pucciniana che la pertinenza al progetto rivolto elle figure femminili) sopravvive solo il manoscritto. «Casa Ricordi ha accettato con entusiasmo la nostra proposta di realizzarne la partitura per voce e pianoforte e poi le parti per l’orchestra, restituendo questo lavoro alla comunità». Un progetto ambiziosissimo che andrà in scena il 26 ottobre 2025 al Teatro Sociale, con la regia di Stefania Panighini e la direzione musicale di Bruno Dal Bon, destinato sicuramente ad avere vita lunga anche oltre i confini cittadini.

E questo è solo il fiore all’occhiello di una programmazione come sempre di eccellente livello, tra masterclass con personaggi di assoluto rilievo del mondo artistico nazionale e non solo (tra gli altri Leo Nucci, Fabrizio Bosso, Andrea Bambace, l’elenco è davvero lungo) e concerti che vedranno, come sempre, protagonisti gli allievi e i docenti (“Mi piace sempre ricordare con orgoglio che tutta la produzione del Conservatorio è realizzata da solo nostri studenti”, ha rimarcato il direttore).

Il primo appuntamento è fissato per questa domenica, 10 novembre alle 17, alla ex Casa del fascio,. “Der Groe Musikensemble” diretto da Pier Angelo Gelmini, proporrà pagine di Richard Strauss e Johannes Brahms. Il programma completo è disponibile sul sito www.conservatoriocomo.it.

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