Ardito smette i panni da mister. Ma resta fedele all’Alta Brianza

Ricoprirà ora l’incarico di direttore tecnico e si occuperà del vivaio

Andrea Ardito non è più l’allenatore dell’Alta Brianza, squadra del campionato di calcio di Eccellenza. Dopo un anno e mezzo alla guida tecnica dei biancoblù, per l’ex bandiera del Como si aprirà un nuovo capitolo nella società di Tavernerio, in veste di direttore tecnico. Largo dunque alla corsa al successore.

La decisione di lasciare la panchina è stata ufficializzata dallo stesso Ardito nella serata di domenica, con un lungo post di ringraziamento sui social verso società e giocatori, dopo la sconfitta al primo turno playoff (1-0) in casa della Leon che ha concluso la stagione dei comaschi.

Non un fulmine a ciel sereno, però: «I risultati in campionato non avrebbero condizionato questa scelta. Ora potrò dedicarmi completamente al settore giovanile – spiega Ardito, che già rivestiva la carica di responsabile tecnico -. Fin dal mio arrivo l’idea era questa. Andrò sui campi aiutando tutte le categorie su tattica e metodologia di allenamento, ispirandoci a quanto fatto con la prima squadra».

Impossibile però non tornare sulla fantastica stagione dei biancoblù, con uno splendido terzo posto, il record di punti (62) e uno stabile piazzamento nelle prime quattro posizioni della classifica (con diversi momenti in cui la promozione diretta in serie D, passando dal primo posto, era tutt’altro che impossibile) che ha condotto alla storica partecipazione ai playoff.

«È stata una stagione speciale e i risultati sono stati la conseguenza dello stare bene insieme. Non nascondo - prosegue il tecnico toscano - che più di qualche lacrima mi è scesa, perché si è chiuso un capitolo meraviglioso. I ragazzi mi hanno ascoltato e seguito fin dal primo giorno, credendo all’idea di calcio che proponevo loro».

C’è un’immagine simbolo di questo anno e mezzo? «Sì, per esempio il derby con l’Arcellasco giocato in trasferta. Ricordo di essermi girato a guardare la tribuna durante il riscaldamento. Vedere gli spalti del “Lambrone” colorati di biancoblù è stato fantastico, con tante famiglie e la presenza delle squadre del settore giovanile a incitarci. Lì ho capito che stavamo costruendo qualcosa di unico».

Si volta pagina, dunque. Anche se Ardito rimarrà uomo di campo a tutto tondo, seguendo a stretto contatto quel settore giovanile su cui la società ripone tante speranze per il futuro: «Aiutare a far crescere e migliorare i nostri ragazzi sarà sempre la priorità. Vogliamo diventare un punto di riferimento anche da quel punto di vista. E aver vinto i campionati Juniores e Under 15 provinciali, conquistando la promozione nei Regionali, è motivo di grande soddisfazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA