Ale e Giona, se la passione diventa arte

La storia Amici fin dall’infanzia, due studenti comaschi vincono il loro primo festival cinematografico

Passione, amicizia, lavoro, impegno, risultato, sogni: sono alcune delle parole che accomunano Alessandro Lezzi e Giona Zapparoli, 20 e 19 anni, di Veniano, amici fin da bambini e appassionati di cinema con il sogno di lavorare nel settore. Grazie allo studio, all’impegno e alla creazione di un vero e proprio team stanno portando avanti il loro obiettivo: un primo riconoscimento è la Menzione Speciale Associazione Cortisonici sezione Academy che Alessandro e Giona hanno ricevuto per il cortometraggio “Inanimato”, presentato al Festival Cortisonici di Varese, un festival cinematografico internazionale che ogni anno propone, con formule diverse, una competizione di cortometraggi (fino a quindici minuti) e una serie di eventi paralleli. L’evento è caratterizzato da un approccio inclusivo e disimpegnato, mirato alla promozione della cultura – in particolare cinematografica, audiovisiva e multimediale – e alla valorizzazione di tutte le forme d’arte e di espressione.

Il cortometraggio presentato dai due amici vede protagonista il giovane Nicolò (Nicolò Benzoni) che, come un fulmine a ciel sereno, si innamora di una figura assai bizzarra: questo amore lo porterà a vivere un’esperienza ai limiti della follia e dell’orrore.

Passione cinema

«Io e Ale ci conosciamo dall’asilo e il nostro legame si è rafforzato grazie alla passione in comune per il cinema e l’arte, che in me è costantemente aumentata frequentando il Liceo artistico dell’IISS Don Milani a Venegono Inferiore, dove ho iniziato a lavorare nel mondo dell’audiovisivo e del multimediale - racconta Giona - Ho scoperto il festival grazie alla scuola e ho subito detto ad Ale che avremmo dovuto partecipare anche noi. Già nell’edizione precedente siamo stati selezionati tra i finalisti della sezione Cortisonici Ragazzi ed era stata una bella soddisfazione; quest’anno partecipare nella sezione Academy e ricevere la menzione speciale è stato davvero un grande risultato».

Gli fa eco Alessandro, che ha a sua volta una formazione nell’ambito, avendo due anni fa conseguito la qualifica come Tecnico Grafico Audio Video alla Scuola Castellini di Como: «Il primo corto del 2023 è stato davvero fatto per gioco, per sperimentare, e siamo stati soddisfatti, pur non avendo vinto, perchè era il primo lavoro fatto non per la scuola, per i social o il web, bensì per il grande schermo; alcuni degli organizzatori ci hanno fatto i complimenti e suggerito di continuare per un salto qualitativo e noi abbiamo preso sul serio il consiglio. Così è nato “Inanimato”, che doveva inizialmente essere un horror comico ed è diventato un horror sperimentale. Abbiamo lavorato a lungo, dividendoci in parte i compiti e coinvolgendo un gruppo di amici - ciascuno con una propria formazione - con cui abbiamo creato un bel team; oltre a noi in qualità di registi, sceneggiatori e attori, Daniele Sabia che ha curato con me il montaggio video e che ha anche recitato, Nicolò Benzoni (il protagonista) per il montaggio audio, gli attori Lorenzo Ghezzi, Ibrahim El Adlani, Giorgia Fabiano,Shanty, Mariateresa Magistri - quest’ultima anche addetta al trucco».

La preparazione del cortometraggio ha richiesto diversi mesi ed è iniziata, come tutti i film che si rispettino, da uno studio sul soggetto e la sceneggiatura, spiegano ancora: «Abbiamo ricavato spunti anche da libri che stavamo leggendo come “A sud di nessun nord” di Charles Bukowski, o i manga di Junji Ito; una prima stesura è stata accantonata fino all’idea di far ruotare la storia attorno ad un oggetto maledetto. A metà novembre dello scorso anno abbiamo chiuso la sceneggiatura e iniziato il lavoro sulla ricerca di attori e location - tra cui il negozio Rampoldi che ci ha concesso un’intera giornata - per poi dedicarci alle riprese e alla postproduzione per la consegna a metà febbraio del 2024».

La spinta dei professori

A supportare Alessandro e Giona, oltre alle famiglie, ci sono tante persone: tra queste il professor Luigi Marino che «si è complimentato per la resa tecnica, ha riconosciuto il salto qualitativo non indifferente e apprezzato la sperimentazione», il giovane regista comasco Federico Angi, la docente Gloria Famlonga. Ascoltare Alessandro e Giona parlare è gratificante per chi - a vario titolo - ha a che fare con ragazzi della loro età o più giovani, perché trasmettono entusiasmo, costanza, determinazione e una padronanza - di linguaggio e materia - affatto scontati: «Realizzare qualcosa che venisse proiettato al cinema era un nostro sogno ed è comune a tanti che, come noi, partecipano a festival come Cortisonici o simili; qualche mese fa dunque abbiamo organizzato una serata, al Cinema Teatro Cristallo di Breccia, dedicata proprio alla proiezione di filmati realizzati da ragazzi come noi; il riscontro è stato buono e vorremmo riproporla. Vorremmo poi dare a “Inanimato” - disponibile su Youtube con moltissime visualizzazioni - una nuova vita con i sottotitoli in inglese e la candidatura ad altri concorsi anche all’estero. Il lavoro con il “dream team” che stiamo creando funziona bene perché è un ambiente genuino. Tra le tante - forse troppe! - idee in ballo c’è quella di un mediometraggio, che potrebbe dimostrare che abbiamo potenziale». E non solo.

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